Napoli (Scuornammare) – I napoletani, gli inventori della maglietta con la cintura di sicurezza disegnata, non potevano non aver già pensato a una via d’uscita per evitare l’estorsione dei parcheggiatori abusivi. Infatti in migliaia hanno iniziato da tempo a fare uso della maschera dell’Onorevole Francesco Emilio Borrelli per spaventare gli odiosi estorsori e liberare velocemente i parcheggi.
La maschera la si può trovare nelle cartolerie e nei negozi specializzati che espongono l’adesivo ‘Cialtron free 0%’ ed è disponibile nella versione estiva Mappatella Beach, kit con camicia bianca corredata, giacca monocolore e cravatta in tinta, occhiali e cellulare giocattolo, o nella versione Camaldoli o invernale che è uguale alla precedente ma da indossare sotto al cappotto, al costo di 25,00 euro.
L’articolo è sempre più introvabile: pare che oltre il 10% dei napoletani ne tenga un kit in macchina, pronto per essere indossato in presenza di parcheggiatori abusivi, ma utile anche per far togliere gli scooter dal marciapiede. Sono ormai tantissimi i cittadini che fanno ricorso alla maschera, tant’è che si stima che soltanto 1 avvistamento su 50 di Borrelli in via Crispi sia reale.
L’episodio:
Mentre l’Onorevole stava richiamando una signora con targa polacca che affacciata da una veranda abusiva in contromano era intenta a lanciare dal balcone dei sacchi dell’immondizia con dei gatti dentro al grido di “Borrè famm’ nu’ bbucchì” in alcuni contenitori non autorizzati messi lì sotto al palazzo da un cialtrone con lo scooter con 4 persone a bordo di cui un minore che tornavano con testo da 50 graffe di Ciro in equilibrio su una mano, dall’altro lato della via sopraggiungevano tre parcheggiatori abusivi in fuga che urlavano “We, we ci sta Burrell” proprio in faccia a Borrelli. l’Onorevole incredulo non fa in tempo a girarsi che l’urlo “Camorrista, siete a mazzamma di Napoli” proveniente dalla palestra Virgin, risuona per tutta la città, e in fondo alla via scorge un sé stesso che sbraitava presso uno stallo per motorini. A quel punto capisce che la situazione è gravissima, Napoli è in mano ai sosia di Borrelli che come tanti piccoli Guy Fawkes hanno iniziato a redarguire tutta la città.
Emilio ci ha voluto vedere chiaro e ha scoperto che la camorra è corsa ai ripari e per tamponare gli ammanchi di incassi illeciti dovuti alle perdite dei parcheggiatori abusivi messi in fuga dalle maschere di Borrelli, si è messa a sua volta a produrre maschere di Borrelli contraffatte in vendita lungo tutto Corso Garibaldi, anche in doppia fila.
Le maschere contraffatte però hanno un problema: una volta indossate ti fanno somigliare a Pino Grazioli creando un ulteriore corto circuito. Borrelli si è recato a Corso Garibaldi e come Gesù nel tempio ha scacciato tutti i venditori abusivi, rovesciando i tavoli che trovava sulla ciclabile. Ora ha fatto un esposto per vietare la vendita di maschere di Borrelli, rendendole così introvabili per Halloween.
Vittorio Lattanzi
(Quest’articolo è stato scritto anche grazie al contributo di Arnaldo di Latebiosa)
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