Gaza, l’invasione continuerà. Netanyahu: “Ho deciso di mostrare ai Patagarri di che pasta sono fatto”

Libe (RA) – Nonostante Netanyahu si trovi all’estero per valutare chi sarà il suo prossimo capro espiatorio, ha comunque annesso alla sua stanza l’hotel di fianco a quello in cui si trova, solo per tenersi in allenamento. È proprio in questo clima che gli sono giunte alle orecchie le contestazioni ricevute durante il Primo Maggio dal palco del Concertone di Roma, dove la band I Patagarri ha osato criticarne le politiche, la retorica e il numero eccessivo di tasche nei pantaloni militari.

Secondo fonti vicine al premier, Bibi avrebbe appreso la notizia mentre pianificava l’invasione di un bar della lobby che si era rifiutato di servirgli un espresso con caffè tostato tramite bombardamento. Lui adora il profumo della polvere da sparo al mattino.

“Chi sono questi Patagarri? Una milizia? Una fazione di sinistra armata? Ah, sono solo musicisti? Peggio. Hanno accesso a un pubblico!”, avrebbe commentato Netanyahu prima di estrarre dal taschino una stilografica fatta in penna e ossa umana e firmare l’ordine di ritorsione immediato.

L’IDF non ha perso tempo. In poche ore è stato attivato il piano Operazione Feedback Assordante, che ha previsto il bombardamento di precisione di ogni persona che sia mai stata a Roma o che abbia mai solo intravisto, sentito o pure pensato per errore la parola Patagarri. Gli analisti militari parlano di “una necessaria precauzione”. Anche la stampa italiana fa la sua parte, Libero definisce la risposta “sensata e condivisibile”, Repubblica fornisce qualche indirizzo di chi si è salvato dal primo bombardamento. Il Corriere della sera, unica voce fuori dal coro, ha pubblicato un coraggioso editoriale: “Giusto colpire innocenti a caso, ma è sbagliato rovinare il manto stradare appena rifatto”.

Intanto, il portavoce del governo ha dichiarato alla stampa: “Israele difende il diritto all’autodifesa, soprattutto da chitarre accordate male.”

I Patagarri, contattati da Lercio, hanno risposto con un comunicato lapidario: “Siamo pacifisti, ma se serve possiamo passare al death metal.” Nel frattempo, Netanyahu è stato visto su YouTube mentre cercava “gruppi italiani che non rompono i coglioni”.

Andrea H. Sesta

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