Effetto referendum. “Quesiti troppo tecnici”, maturando rifiuta di ritirare le tracce di matematica

Secondapro (VA) – Ha attirato la curiosità dei curiosi l’insolita scena andata in scena appena pochi minuti fa nel Liceo Scientifico Statale “Gaetano Maria Barbagli” di Secondapro, in provincia di Varese. Il giovane maturando Bruno Caorso ha infatti maturato una decisione che ha destato uno sbigottito sbigottimento sia tra gli altri maturandi che tra i commissari della commissione d’esame.

“Come studente e cittadino italiano ho un grande rispetto per questo momento di partecipazione popolare alla vita culturale del Paese che sono gli esami di Stato. E, proprio per dimostrare il massimo rispetto per tutte le persone coinvolte nella complessa macchina organizzativa, mi è sembrato giusto essere presente, questa mattina, in occasione della prova di matematica. Facendo, però, tesoro dell’insegnamento del Presidente Giorgia Meloni, difendo strenuamente il mio diritto a non ritirare le tracce” ha spiegato il giovane.

“Senza voler contestare il lavoro dei funzionari ministeriali, mi sembra evidente che i quesiti proposti siano troppo tecnici per un cittadino medio. Non vedo perché dovremmo essere noi studenti maturandi ad occuparci di questioni che dovrebbero essere esaminate nelle sedi a ciò deputate. Tra docenti e funzionari, il Ministero conta centinaia se non migliaia di persone stipendiate per risolvere problemi che invece provano a scaricare su noi comuni studenti”.

L’esempio di Caorso in pochi minuti è stato seguito da centinaia di studenti che si sono riuniti nel “comitato per l’astensione dall’esame di Stato“: “L’anno scorso, uno dei quesiti chiedeva di rappresentare la traiettoria della Terra intorno al Sole! Vi rendete conto?! Vi sembra opportuno affidare a degli studenti che a mala pena raggiungono la sufficienza in matematica calcoli delicatissimi che potrebbero compromettere l’esito delle prossime missioni spaziali? Ma non abbiamo un Agenzia che si occupa di queste cose con scienziati pagati fior fiori di quattrini?”

La scelta di Caorso è stata condivisa anche da molti docenti: “Alcuni diranno che, in qualità di docenti e rappresentanti delle istituzioni dovremmo supportare la partecipazione agli Esami di Stato. Ma oltre che docenti, siamo anche liberi cittadini. E personalmente credo che decidere di andare al mare, oppure presentarsi senza ritirare le tracce sia un diritto costituzionale esattamente come presentarsi e svolgere regolarmente l’esame. Giudicare i maturandi in base alla decisione se svolgere l’esame o meno, è profondamente discriminatorio e lesivo della loro libera scelta: tutti gli studenti dovrebbero ricevere il diploma indipendentemente dallo svolgimento dell’Esame di Stato”.

Francesco Conte

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