Ieri Elon Musk ha presentato Grok 4, tessendo come prevedibile le lodi della sua Intelligenza artificiale. L’ha descritta come una tecnologia che mira unicamente alla verità. Concetto assai scivoloso, soprattutto di questi tempi. Non sono servite molto ore a esperti e giornalisti prima di iniziare a fare qualche test del nuovo servizio e a scovare un elemento curioso: a quanto pare Grok 4, di fronte ad argomenti assai divisivi, risponde quasi fosse un portavoce di Elon Musk.
Grok 4 si basa sui post di Elon Musk prima di rispondere?
Diversi utenti hanno pubblicato screenshot di quanto ottenuto da Grok 4. Sulla guerra in corso nella Striscia di Gaza, sulla questione Palestina, riguardo all’aborto e all’immigrazione negli Stati Uniti, l’AI di xAI sembra ripetere a pappagallo il pensiero del capo della società che, come sappiamo, posta ogni ora su qualsiasi tipo di argomento.

Musk ha detto che Grok 4 riuscirà a scoprire nuove tecnologie entro i prossimi anni e che sarebbe più intelligente di quasi tutti i laureati. Un passo più vicino all’AGI, ma al tempo stesso la sua Intelligenza artificiale fa storcere il naso. Nello sforzo di renderla meno woke possibile, su certi argomenti ha commesso errori non da poco: ad esempio ha suggerito che Hitler, se fosse ancora in vita, potrebbe essere un grande difensore del presunto odio contro i bianchi (quel post è stato rimosso).
Negli ultimi tempi si è parlato molto di Elon Musk in riferimento al suo scontro con Donald Trump. Dopo l’approvazione del Big, Beautiful Bill, l’uomo più ricco del mondo ha voluto fondare il suo partito – America Party – e ha continuato a criticare il capo della Casa Bianca, suo ex alleato.