Perché a Bieno (Trentino), oggi sito di importanza nazionale, ci sono più pipistrelli che abitanti?

Perché a Bieno (Trentino), oggi sito di importanza nazionale, ci sono più pipistrelli che abitanti?

Un piccolo borgo di 470 anime ma che conta 480 pipistrelli. Questo è Bieno, un paese del Trentino Alto Adige, dove nella piccola chiesa di San Biagio hanno trovato rifugio ben 480 esemplari di pipistrello, come si legge sul Corriere della Sera. Ma che cosa c’è in questo paesino che attrae così tanto l’animale notturno?

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Il mistero dei pipistrelli di Bieno

A suscitare interesse e curiosità sul caso dei pipistrelli di Bieno è stata una telefonata dell’architetto Katiuscia Broccato, responsabile del progetto, che nel 2007, durante il restauro della chiesa, agli esperti del Muse disse: «Buongiorno. Stiamo sistemando la chiesetta di Bieno, abbiamo trovato dei pipistrelli nel sottotetto!». Qui i pipistrelli vivono nel sottotetto, sopra l’abside e il presbiterio dove, secondo alcuni esperti, si è creato un microclima ideale per la proliferazione dei pipistrelli. E proprio poco dopo la scoperta, l’architetto, sempre secondo la ricostruzione del Corriere della Sera, fu costretta a interrompere i lavori perché il pipistrello è una specie animale protetta. Poi i lavori sono ricominciati e da allora i simpatici animali notturni padroni ormai della chiesetta di San Biagio sono diventati un’attrazione per grandi e piccini che nei mesi più caldi dell’anno accorrono ad ammirare la vera forza della natura.

Un’attrazione e quasi un miracolo che fa oggi di Bieno un «sito di importanza nazionale».