La «nuova fase» della partnership tra OpenAI e Microsoft. L’ex startup di Sam Altman mira all’IPO (e prepara un futuro più libero dalla Big Tech)

La «nuova fase» della partnership tra OpenAI e Microsoft. L’ex startup di Sam Altman mira all’IPO (e prepara un futuro più libero dalla Big Tech)

Microsoft guarda a OpenAI non soltanto come a una società in cui ha investito finora 13 miliardi di dollari, ma pure come a un competitor nella partita globale dell’Intelligenza artificiale. La società di Sam Altman da tempo sta cercando di ristrutturarsi per evolversi da società non profit e in futuro è probabile che il rapporto con la Big Tech evolva, lasciando all’ex startup più mano libera. Nelle scorse ore le due realtà hanno pubblicato un comunicato congiunto assai stringato in cui si cita una «nuova fase della partnership».

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OpenAI – Microsoft: qual è il futuro dell’alleanza sull’AI?

«Stiamo lavorando attivamente per finalizzare i termini contrattuali in un accordo definitivo. Insieme, continuiamo a concentrarci sulla fornitura dei migliori strumenti di intelligenza artificiale per tutti, sulla base del nostro impegno condiviso per la sicurezza». Alla luce di questo comunicato vago sullo scenario futuro The Verge cerca di chiarire cosa potrebbe accadere.

Da una parte c’è OpenAI, che quest’anno ha raccolto 40 miliardi di dollari in un round con pochi precedenti nella storia. La creatura di Altman ha aumentato ulteriormente la propria valutazione: mezzo trilione di dollari (500 miliardi). E nei giorni scorsi ha siglato un altro accordo storico per acquistare potenza di calcolo da Oracle per un valore di 300 miliardi in cinque anni. Al netto della fuga di alcune figure di vertice (come Mira Murati e altri), OpenAI rimane leader del settore AI e nel futuro prossimo punterebbe alla quotazione in Borsa per raccogliere ancora più capitale.

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E Microsoft? Come anticipato, il colosso di Redmond è il principale investitore di OpenAI, ma guarda all’azienda di Altman come a un competitor. «Dovremmo avere la capacità di costruire internamente modelli all’avanguardia di livello mondiale di tutte le dimensioni, ma dovremmo essere molto pragmatici e utilizzare altri modelli dove necessario», ha dichiarato Mustafa Suleyman, a capo dell’AI di Microsoft ed ex cofounder di Inflection AI.

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Cosa succede quando OpenAI ottiene l’AGI?

Uno dei nodi segnalati da Axios che costituirebbe fonte di conflitto nel rapporto tra OpenAI e Microsoft riguarda i termini del rapporto tra le due società. La Big Tech può utilizzare l’AI di Altman fino a quando la sua impresa innovativa non raggiungerà l’AGI, ovvero l’intelligenza artificiale più intelligente di qualsiasi essere umano. Che succede dopo che sarà stato raggiunto quel traguardo?

Lo scenario è incerto. La struttura complessa di OpenAI non cancellerà la parte non profit. Quest’ultima manterrà infatti il controllo sulla parte profit con una partecipazione del valore di oltre 100 miliardi di dollari.