Amazon, tutto sui licenziamenti di 30mila dipendenti. Nella Big Tech i più grandi tagli dal 2022. E intanto si punta su AI e robotica

Amazon, tutto sui licenziamenti di 30mila dipendenti. Nella Big Tech i più grandi tagli dal 2022. E intanto si punta su AI e robotica

La notizia non sorprende più di tanto date le indiscrezioni degli ultimi giorni: il New York Times ha spiegato i piani di Amazon per investire su robotica e AI al posto di assunzioni di dipendenti in carne e ossa. Ma i licenziamenti di 30mila persone a partire da oggi, 28 ottobre, sono comunque una notizia rilevante per il panorama della Big Tech di Seattle. Come si legge sulla stampa si tratta della spending review più draconiana dal 2022 (quando erano stati licenziati 27mila dipendenti).

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Andy Jassy, Ceo di Amazon

Perché Amazon licenzia 30mila persone?

Le prime testate a dare la notizia sono state Reuters e il Wall Street Journal. Se nel pieno della pandemia le Big Tech hanno dato il via a piani di assunzioni di massa anche per far fronte all’impennata dei consumi digitali, gli anni immediatamente successivi ai lockdown hanno registrato movimenti in senso contrario.

Il 2023, come l’aveva definito Mark Zuckerberg di Meta, è ancora oggi ricordato come l’anno dell’efficienza, proprio per via dei drastici tagli. Ma i licenziamenti continuano. Al momento da Amazon nessuno ha confermato: se così fosse verrebbe mandato a casa circa il 10% del personale della corporate, mentre il grosso dei dipendenti è attivo nei magazzini dove sono impiegate 1,5 milioni di persone. L’obiettivo con questi licenziamenti sarebbe quello di snellire la burocrazia interna e aumentare l’utilizzo di AI. Nel frattempo le azioni di Amazon sono salite dell’1,2%.