Il più lungo shutdown della storia statunitense (quasi 40 giorni a oggi) sta avendo conseguenze importanti sugli aeroporti del Paese, dove a partire della prossime ore potrebbero essere migliaia i voli cancellati in decine di scali.

Cos’è lo shutdown?
Dal momento che al Senato Repubblicani e Democratici non sono ancora riusciti a mettersi d’accordo sulla legge di bilancio, si è creato quello che in gergo si definisce shutdown. Vale a dire che il governo federale non può effettuare spese tranne che per i servizi essenziali. Questo ha comportato tagli e congedi dal lavoro momentanei (ma anche dimissioni) proprio perché mancano le risorse in diversi settori.

Cosa sapere sulle cancellazioni dei voli negli USA a causa dello shutdown?
A partire da domani, venerdì 8 novembre, diverse compagnie americane hanno intenzione di cancellare i voli in maniera consistente. Le stime riferiscono che potrebbero essere 3.500 al giorno quelli interessati. In queste ore le società stanno informando i passeggeri che possono ottenere il rimborso o spostare la data della partenza senza costi aggiuntivi.

Intanto nei principali aeroporti del Paese – New York, Los Angeles e Atlanta – si stanno verificando i primi disagi. Secondo la Federal Aviation Administration è atteso un taglio del 10% dei voli. La stessa agenzia ha spiegato che non saranno comprese nelle cancellazioni le tratte internazionali. Le mancate partenze sono dovute al fatto che, con un personale ridotto, non è possibile garantire la sicurezza del trasporto aereo. I numero di voli coinvolti aumenterà in maniera graduale fino al 14 novembre.