La vera prateria in cui galoppano gli Unicorni? L’Intelligenza artificiale. Battuto anche il Fintech

La vera prateria in cui galoppano gli Unicorni? L’Intelligenza artificiale. Battuto anche il Fintech

Le aziende attive nell’intelligenza artificiale trainano la crescita record del valore dei 100 principali unicorni mondiali, che secondo l’ultimo Global Top 100 Unicorns Report di PwC ha raggiunto i 2.949 miliardi di dollari, in aumento del 44% rispetto ai 2.054 miliardi dell’anno precedente. L’incremento di 895 miliardi di dollari segna un’accelerazione significativa rispetto al +10% registrato nel periodo precedente.

Là dove galoppano gli Unicorni

Secondo PwC, le società AI rappresentano oggi il 43% del valore complessivo del ranking, con una crescita del 122% su base annua a 1.252 miliardi di dollari, superando per la prima volta il Fintech come settore dominante. Otto nuove aziende AI sono entrate nella classifica, portando a 27 il numero totale delle società del comparto tra i Top 100.

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A livello geografico, gli Stati Uniti si confermano leader assoluti con 61 unicorni, quattro dei quali occupano le prime cinque posizioni, e un valore aggregato salito del 78% a 2.030 miliardi di dollari. La Cina e Hong Kong hanno invece registrato un lieve calo (-2%) a 550 miliardi, complice l’uscita di alcune società per IPO o riduzione delle valutazioni. In Europa, la crescita è stata del 22%, con tre unicorni britannici in graduatoria e un valore complessivo di 123 miliardi di dollari.

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Il report evidenzia che il valore minimo per entrare nella Top 100 è salito a 8 miliardi di dollari e che 43 aziende hanno completato nuovi round di finanziamento, quasi tutte con valutazioni in crescita. Dodici società sono uscite dalla lista tramite operazioni straordinarie, di cui nove tramite IPO — un segnale della graduale riapertura dei mercati azionari alle società in crescita.

Tra i settori non-AI, il Fintech ha registrato un aumento marginale (+2%) a 531 miliardi, mentre l’information technology è salita da 332 a 368 miliardi e la sanità da 51 a 64 miliardi. In calo invece i comparti dei consumi (-13%) e del Cleantech (-55%).