«Per la salute il digitale non basta: bisogna educare i pazienti. Con il nostro assistente di AI aiutiamo i dottori durante e dopo la visita»

«Per la salute il digitale non basta: bisogna educare i pazienti. Con il nostro assistente di AI aiutiamo i dottori durante e dopo la visita»

«Tutto è partito nel 2012. Il fondatore faceva fatica a trovare un medico e a prenotare una visita per il padre. Così ha fondato l’azienda e da quell’anno ha iniziato a espandersi». Camilla Pecetto, Chief Marketing Officer di MioDottore, ha raccontato a StartupItalia l’avvio di Docplanner, società che ha cominciato a digitalizzare aspetti importanti della salute – come la prenotazione di una visita medica specialistica – in Polonia oltre dieci anni fa. «Al momento siamo attivi in 13 Paesi tra Europa e America latina e in ogni Paese il brand ha un nome specifico».

Salute: quante persone in Italia non si curano?

In questa nuova puntata della rubrica dedicata alle app e alle piattaforme nell’era dell’Intelligenza artificiale ci occupiamo di healthcare, segmento fondamentale non soltanto per quanto riguarda la cura, ma anche la prevenzione. Spaventano i numeri relativi alle persone che in Italia decidono di non curarsi: nel 2024, ha riportato pochi giorni fa l’Istat, il 9,9% ha dichiarato di aver rinunciato a curarsi. Le motivazioni di una simile scelta riguardano le lunghe liste d’attesa, le difficoltà economiche e le scomodità di strutture sanitarie magari troppo lontane da casa. In numeri ancora più precisi, questa situazione riguarda 5,8 milioni di persone. Nel 2023 erano 4,5 milioni.

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Docplanner è stato lanciato in un contesto est europeo, diverso da quello italiano, ma come ci ha spiegato Camilla Pecetto l’azienda, nel momento in cui decide di entrare in un mercato, ha già fatto una valutazione sul contributo che può portare. Parlando di digitalizzazione, l’Italia in merito all’accesso alla salute ha fatto passi avanti, soprattutto dopo la pandemia, ma non esistono ad oggi app che potremmo definire user friendly.

La user experience conta

«I temi di user experience ci sono. In Italia la sanità è gestita a livello regionale e lo Stato banalmente non ha una app unica. Mancano ad esempio i reminder per quanto riguarda la prevenzione». Dopo gli anni duri della pandemia si è animato un dibattito sul futuro delle strutture sanitarie e sull’importanza di una medicina che diventi sempre più preventiva e meno reattiva di fronte ad emergenze individuali.

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ll privato in Italia ha trovato soluzioni e spazi in cui intervenire, venendo incontro alle esigenze delle persone. Lo abbiamo visto di recente per quanto riguarda l’ambito ginecologico nella storia di Hale. MioDottore conta su una rete di 55mila dottori paganti. «Il gruppo – ha aggiunto Pecetto – si occupa di gestione delle agende e di prenotazioni. È una piattaforma che aiuta la gestione degli studi medici nella parte di ottimizzazione. Il dottore ha un software strutturato».

Come altri ambiti, quello della salute ha comparti non ancora molto digitalizzati, con il ricorso frequente ancora a strumenti cartacei. «I target che seguiamo sono tre filoni: medici specialisti come ginecologi, fisioterapisti; quelli di medicina generale come i pediatri; e infine dialoghiamo col mondo delle cliniche con centri medici e poliambulatori».

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L’innovazione che serve: educare le persone

In un Paese come l’Italia, destinato a invecchiare nei prossimi anni, la salute richiederà spese crescenti da parte dello Stato. Ma per risolvere certe situazioni, specie nei pronto soccorso affollati e sotto organico, occorre fare un lavoro di educazione e ispirarsi ai Paesi nordici. «Gestiscono le cose in maniera diversa – ha spiegato Pecetto -. C’è un mix di servizi offerti ed educazione della cittadinanza. Questo significa sapere quanto bisogna andare davvero al pronto soccorso e quando è meglio evitare». Perché i sovraffollamenti sono frutto spesso di una cattiva autovalutazione, che va a ripercuotersi sul sistema e sulla qualità del lavoro dei medici.

Dal momento che in questa rubrica ci siamo occupati di come l’AI viene utilizzata da piattaforme per rendere certi lavori e procedure più efficienti, MioDottore ha integrato tempo fa una novità a riguardo. «Noa è pensata per supportare i medici nei momenti più delicati: è un assistente di Intelligenza artificiale. Durante la visita il medico non prende appunti, è il sistema che genera note e la relazione post visita. Funziona tramite smartphone o PC. Il medico mantiene comunque un controllo totale sul contenuto».