Golden Power, perché la Commissione Ue ha avviato una procedura d’infrazione contro l’Italia

Golden Power, perché la Commissione Ue ha avviato una procedura d’infrazione contro l’Italia

La vicenda dell’esercizio del Golden Power nell’offerta pubblica di scambio (OPS) presentata da Unicredit per Banco BPM che ha portato l’Istituto di piazza Gae Aulenti ad abbandonare l’offerta ed avviare una “battaglia legale” nei confronti del dicastero di via XX Settembre potrebbe costare caro al nostro Paese.

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La presidente del Consiglio Giorgia Meloni

Uso smodato del Golden Power? La Ue vuole vederci chiaro

La Commissione europea ha deciso di avviare una procedura di infrazione contro l’Italia: Bruxelles ha inviato a Roma una lettera di costituzione in mora per il mancato rispetto del regolamento sul Meccanismo di vigilanza unico, della direttiva sui requisiti patrimoniali delle banche, nonché degli articoli 49 e 63 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea.

La Commissione ha espresso “preoccupazione” in merito alla normativa sul cosiddetto “Golden Power” (Decreto Legge 21/2012, modificato e prorogato nel 2021 e nel 2022), che conferisce al Governo italiano ampie prerogative per esaminare, bloccare o imporre condizioni alle operazioni societarie nel settore bancario.

“Pur essendo intesa a salvaguardare la sicurezza nazionale e l’ordine pubblico – si sottolinea – questa normativa, così come applicata dalle autorità italiane, rischia di consentire interventi ingiustificati per motivi economici, che compromettono i principi di libertà di stabilimento e di libera circolazione dei capitali all’interno del mercato unico. Inoltre, la normativa italiana si sovrappone alle competenze esclusive della Banca Centrale Europea nell’ambito del Meccanismo di Vigilanza Unico”.

L’Italia ha ora due mesi di tempo per rispondere e porre rimedio alle carenze sollevate dalla Commissione. In assenza di una risposta soddisfacente, la Commissione potrà decidere di emettere un parere motivato.

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Il ministro all’Economia Giancarlo Giorgetti (Fonte foto: MEF)

La replica di Giorgetti

«Con spirito costruttivo e collaborativo – ha dichiarato il titolare del MEF, Giancarlo Giorgetti – faremo una proposta normativa che farà chiarezza e supererà le obiezioni. Siamo convinti che permetterà di avere un quadro di competenze condiviso».