La prima grande multa del Digital Services Act è arrivata, e a farne le spese è X.com, la piattaforma social di Elon Musk. L’Unione Europea ha imposto una sanzione da 140 milioni di euro dopo un’indagine che ha evidenziato pratiche ritenute ingannevoli, scarsa trasparenza e il rifiuto nel collaborare con ricercatori indipendenti.
Le violazioni contestate
Secondo la Commissione, X avrebbe adottato una serie di comportamenti contrari al DSA, a partire dal sistema delle spunte blu, considerato fuorviante per gli utenti perché non garantirebbe una vera verifica dell’identità. A questo si aggiungono la mancanza di un archivio pubblicitario completo — necessario per monitorare possibili abusi e campagne fraudolente — e il rifiuto di fornire al mondo accademico l’accesso ai dati del social network, requisito per poter condurre indagini su temi ritenuti di rilevanza sociale, come la diffusione di fake news e il tema della polarizzazione politica.
La multa arriva in un momento delicato nei rapporti con gli Stati Uniti: diversi esponenti politici hanno accusato l’UE di ostilità verso le aziende americane. In Europa, però, la decisione viene vista come un passaggio inevitabile per far funzionare una legge nata proprio per limitare l’opacità delle grandi piattaforme.
La reazione di Musk

Elon Musk non ha rilasciato un commento ufficiale, ma si è limitato a diffondere le critiche rivolte all’UE da alcuni politici statunitensi che hanno difeso X come baluardo della libertà di espressione. La sanzione, relativamente modesta rispetto al patrimonio del fondatore di Tesla e SpaceX, non chiude però il caso: una seconda indagine, più ampia, riguarda le politiche di moderazione del social, giudicate insufficienti.
Se X dovesse risultare nuovamente inadempiente, l’azienda rischia una multa che può arrivare fino al 6% del suo fatturato globale. Il momento è complesso anche sul piano geopolitico, perché Musk mantiene legami rilevanti con l’amministrazione statunitense e gioca un ruolo sempre più visibile nelle dinamiche politiche europee.
L’UE multa X.com per 140 milioni: primo caso sotto il Digital Services Act è stato pubblicato per la prima volta su Lega Nerd. L’utilizzo dei testi contenuti su Lega Nerd è soggetto alla licenza Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia License. Altri articoli dello stesso autore: Umberto Stentella
