Da Milano a Bangalore, l’italiano che porta nel cuore dell’India i segreti della stampa 3D. «La sfida? Trovare grandi gruppi»

Da Milano a Bangalore, l’italiano che porta nel cuore dell’India i segreti della stampa 3D. «La sfida? Trovare grandi gruppi»

A Bangalore c’è uno startupper italiano che punta a conquistare il mercato asiatico con una trasformazione del processo di stampa 3D. Lui si chiama Fabio Monteleone, un nome non nuovo nell’universo delle startup (è stato il Ceo di Ortocubo). 

The Genesys, questo il nome del progetto, si sta facendo strada in modo rapido al di fuori dei nostri confini. Nelle scorse settimana è stata premiata al Tech Summit di Bangalore, come startup vincitrice del premio Build The Future, un riconoscimento ottenuto proprio perché gli organizzatori hanno valutato la possibilità del progetto di “innovare la digital manifacturing economy”.

Ma qual è l’innovazione di The Genesys? Per scoprirlo abbiamo raggiunto Monteleone, ingegnere milanese, che è ancora in India alla ricerca di investitori, dopo aver già raccolto un primo seed, con la partecipazione di diversi business angel italiani e internazionali, di 600 mila euro.

Bengaluru tech Summit
Fabio Monteleone, Ceo The Genesys

Lavorare sui punti deboli della stampa 3D

«Il mercato della stampa 3D aveva due grosse complessità. La prima è la protezione della proprietà intellettuale, come è noto un file può essere riprodotto “n” volte, la seconda è la semplicità d’uso, le stampanti 3D non sono ancora “user friendly”», spiega Fabio a Startupitalia.

Fabio Montelone e il suo team
Montelone con il suo team

Grazie a un dispositivo plug and play, chiamato Hermes, installato sulla stampante 3D della persona e alla blockchain, The Genesys permette di acquistare solo una singola stampa certificata e non un file replicabile. In pratica il dispositivo si connette alla macchina, di cui riconosce marca e modello e via backend effettua il processo di slicing per quella macchina (“slicing” è una delle fasi del processo che permette di passare dalla versione tridimensionale di un oggetto a una serie di istruzioni che la stampante 3D può capire, ndr).

The Genesys tecnologia 1
Hermes è il nome del dispositivo plug and play ideato dalla startup

Mentre sull’aspetto della poca facilità d’uso delle stampanti 3D Fabio e il suo team lavorano in due direzioni. Il primo un modello di business che via abbonamento ti permette di noleggiare una stampante 3D dotata già del dispositivo The Genesys e un agente AI, ancora in fase di sviluppo, che offre informazioni, passo dopo passo, con un prompt, per generare un oggetto da stampare.

A lavoro su una stampante 3D potenziata da Genesys
Fabio Monteleone con le stampanti 3D potenziate dal sistema Veresys

Sulle tracce di Amazon

Sì sa che l’ambizione è la linfa vitale di uno startupper e Fabio ne ha da vendere. Con The Genesys ha creato un marketplace in cui brand e designer possono caricare i propri modelli, avendo, come abbiamo raccontato, la garanzia della non replicabilità del loro file. 

Premiazione Bangalore 1
La premiazione al Bengalaru Tech Summit

E possono anche stampare dei progetti gratuiti caricati sulla piattaforma. L’idea è di creare dei centri stampa certificati “Genesys” nel mondo. Ne esistono già tre tra Italia, Stati Uniti e Asia, «così i brand potranno avere un altro canale di vendita, riducendo tempi di produzione, costi logistici e doganali», spiega Fabio.

Fabio Monteleone startupper seriale
Fabio Monteleone, startupper seriale

Incubata in Plug and Play

Finora, la startup fa ancora numeri piccoli, è nata nel 2024. Ma grazie al supporto di The Italian Trade Agency ha già raggiunto due traguardi notevoli. La partecipazione al Summit di Bangalore e la premiazione e l’ingresso in Plug and Play.

«Immagina Volkswagen che deve produrre all’estero 100 paraurti. Se li manda a un service qualsiasi si espone al pericolo che si produca un mercato nero alternativo, dalla copia del file. Invece con noi questo non sarà più possibile», sottolinea Fabio.

Oggi è alla ricerca di un round di un milione e mezzo per sviluppare il suo modello, vendere ancora più abbonamenti e portare sulla piattaforma altri designer e brand famosi, oggi ha già catturato l’interesse di personaggi nel mondo del design come Ozmo e Elena Rogna che hanno sposato l’iniziativa.

«La complessità maggiore è individuare aziende di rilievo, si fa fatica a dialogare con i grandi gruppi. Eppure siamo fiduciosi che The Genesys rappresenti una grande opportunità per i brand di aprire nuove linee di mercato», conclude Fabio.