Basteranno tre cifre per identificarsi e sapere con certezza chi c’è dall’altro capo del telefono. Questa è la contromossa dell’Agcom contro il telemarketing invasivo, selvaggio e talvolta anche truffaldino che nonostante le misure messe in campo dall’autorità garante continuano a tediare migliaia di italiani. Ecco come funziona quella che almeno per il momento è solo una proposta.
La proposta dell’Agcom
L’autorità ha messo in consultazione una proposta che prevede l’assegnazione di un numero a tre cifre a tutti gli operatori legali anche per le chiamate in uscita ed i messaggi, in modo tale che si possa capire immediatamente se chi chiama è veramente l’azienda titolare e non un call center sospetto. Anche perchè i numeri brevi non sono replicabili dall’estero.
La sperimentazione è già partita il 17 dicembre e durerà 45 giorni per poi divenire operativa.
L’iniziativa segue quella messa in atto a novembre per filtrare le chiamate commerciali provenienti dai finti numeri mobili italiani, che è riuscita a bloccare già nella prima fase 7,5 milioni di telefonate al giorno e che seguiva quella introdotta lo scorso 19 agosto, quando l’Agcom aveva reso operativo un primo blocco antispoofing relativo alle finte numerazioni fisse italiane.
Il Codacons sottolinea, però, come il fenomeno del telemarketing aggressivo sia ancora lontano dall’essere risolto: dopo il blocco anti-spoofing scattato lo scorso 19 novembre, le telefonate commerciali non sono cessate ma si sono spostate da finti numeri italiani a numeri esteri. Nelle ultime settimane si è registrato, infatti, un abnorme incremento delle chiamate ricevute dai cittadini provenienti da numeri con prefisso per l’estero, utilizzati per attività di call center.