Potranno anche cambiare le tradizioni, ma all’albero di Natale gli italiani non rinunciano: si trova infatti nell’88% delle case secondo un’indagine Coldiretti/Ixè assieme a Federforeste.
L’Albero di Natale in numeri
La spesa media per l’albero di Natale sarà quest’anno di 42 euro a famiglia. Per quello vero si va dai 20/30 euro per le piante più piccole fino ai 150 o addirittura 200 per le specie più alte. Le varietà principali in vendita sono l’Abete rosso e la Normandiana, mentre più raro da trovare sui banchi è l’Abete bianco.
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Secondo una stima Coldiretti, la produzione di alberi di natale è in crescita del 5% rispetto allo scorso anno, anche se si fanno sentire gli effetti dei cambiamenti climatici. I sempre più frequenti periodi di siccità colpiscono le produzioni, messe a rischio anche dal fenomeno delle precipitazioni violente che sta caratterizzando gli ultimi periodi.

L’aumento delle temperature porta poi le piantagioni a spostarsi sempre più verso le montagne. Ma un ulteriore fattore con cui i vivaisti devono confrontarsi è l’anticipo del Natale, con la richiesta di alberi che parte già dalla fine di novembre. In Italia la coltivazione dell’albero di Natale è concentrata prevalentemente in Toscana (province di Arezzo e Pistoia) e in Veneto (specie nel Bellunese), secondo l’analisi di Coldiretti.
Gli abeti utilizzati come ornamento natalizio derivano per circa il 90% da coltivazioni vivaistiche mentre il restante 10% (cimali o punte di abete) dalla normale pratica forestale che prevede interventi colturali di “sfolli”, diradamenti o potature indispensabili per lo sviluppo e la sopravvivenza del bosco.
Gli abeti ad uso natalizio vengono coltivati come una qualsiasi altra pianta ornamentale, sono commercializzati al 4°-5° anno di coltivazione, con taglie tra i 1,20-1,80 metri e provengono da vivai autorizzati dalle regioni con apposita iscrizione.
Ogni singolo abete è accompagnato da cartellino identificativo riportante i dati dell’impresa produttrice con il relativo codice di autorizzazione, oltre alla dicitura che trattasi di soggetti “non per uso forestale“.
Albero di Natale, plastica o naturale?
Se l’albero di plastica resta la soluzione più gettonata, non bisogna dimenticare gli alti costi ambientali collegati a questa scelta. L’abete finto impiega oltre 200 anni prima di degradarsi nell’ambiente e per produrlo vengono rilasciati nell’atmosfera tra i 40-60 kg di CO2, secondo l’analisi Coldiretti. Al contrario la coltivazione di un albero naturale sottrae 47 grammi di CO2 dall’atmosfera.