A Painter’s Tale: Curon, 1950: una software house italiana ci racconta la storia del campanile nel lago

A Painter’s Tale: Curon, 1950: una software house italiana ci racconta la storia del campanile nel lago

Quel campanile, divenuto isola di mattoni in mezzo a un lago, è un simbolo nostro malgrado. Come spesso capita con i videogiochi che prendono molto sul serio la storia l’opportunità pad alla mano di conoscere una pagina del passato viene arricchita dalla componente ludica. A Painter’s Tale: Curon, 1950 è un titolo che parla di un luogo finito anche su copertine di libri o nei siti di promozione turistica. Stiamo parlando del campanile nel lago, il simbolo della Val Venosta. Siamo in Alto Adige, per scoprire tra realtà e finzione una trama che tocca grazie a dialoghi e musica le corde del cuore.

A Painter’s Tale: Curon, 1950: la recensione

La storia di A Painter’s Tale: Curon, 1950 racconta di un giovane pittore di nome Tommaso. Affascinato come tanti dalla bellezza di quel luogo si mette a dipingere il campanile che svetta su un lago artificiale. Il luogo è ameno, pacifico, ma il paesaggio è frutto di un’ingiustizia. Quel campanile è infatti tutto ciò che resta del vecchio paese di Curon Venosta, sommerso nel 1950 per la costruzione di una diga idroelettrica voluta dalla Montecatini. Molte famiglie persero tutto a seguito di quella decisione.

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Monkeys Tales Studio è la software house bolognese che si è presa la responsabilità di riscoprire su codice questa storia dimenticata – una delle tante – del Novecento italiano. Con questo walking simulator si compie un viaggio onirico e fantastico, accompagnati da personaggi e da luoghi che ormai non ci sono più.

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La ricostruzione del borgo sommerso dall’acqua è senz’altro l’opera più interessante e a suo modo commovente dell’intera opera. Con una grafica voxel, l’atmosfera non è mai drammatica e rimane sempre all’interno di un viaggio nella memoria, in luoghi condannati dalla volontà dell’uomo. A Painter’s Tale: Curon, 1950 è un piccolo contenitore di saperi, cultura e storia altoatesina, un viaggio davvero bello per chi ha trascorso molte estati o inverni in quel paradiso di montagna.

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La componente videoludica è ridotta all’osso. A Painter’s Tale: Curon, 1950 non è competitivo, ma è un’avventura narrativa che tratta con i guanti una triste pagina del passato. Ancora una volta il mezzo videoludico permette di fare grandi cose. E, soprattutto, di non dimenticare.