Biodiversità forestale: un’ipotesi innovativa cambia tutto

Un gruppo di ricercatori guidati dal Prof. WANG Xugao dell’Istituto di ecologia applicata dell’Accademia cinese delle scienze ha collaborato con alcuni colleghi internazionali proponendo una nuova ipotesi biologica che potrebbe davvero rappresentare la chiave della biodiversità forestale globale.

Lo studio in questione è stato pubblicato su Nature ed è molto interessante proprio perché offre delle nuove informazioni sul modo in cui gli ecosistemi forestali mantengono la biodiversità nei diversi biomi. Ma cosa hanno evidenziato i ricercatori in questione? Facciamo il punto della situazione.

biodiversità forestale

L’importanza della biodiversità forestale nelle foreste tropicali e temperate

Non c’è alcun dubbio sul fatto che gli ecosistemi forestali sono davvero essenziali per la conservazione della biodiversità. I biomi tropicali ospitano livelli alti di biodiversità forestale, le foreste subtropicali e temperature invece supportano livelli più bassi seppur di poco. E’ importante quindi comprendere i meccanismi che sostengono la biodiversità dalle foreste temperate a quelle subtropicali, ma soltanto per dare informazioni sui futuri sforzi di conservazione.

Una strategia innovativa riduce drasticamente la deforestazione in Africa
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Al fine di esplorare tali meccanismi, i ricercatori hanno analizzato i dati di 720 specie di alberi presenti in 21 appezzamenti di foresta dinamica, estesa da 16 a 50 ettari che abbracciano sia biomi tropicali che subtropicali e temperati. I risultati sono stati sorprendenti ovvero hanno mostrato come la combinazione di dispersione dei semi animali e associazioni micorrizie sostiene la relazione negativa aggregazione-abbondanza e va a supportare il mantenimento della biodiversità nei biomi forestali.

Nelle foreste tropicali che è il luogo dove la relazione aggregazione-abbondanza è debole, le simulazioni hanno messo in evidenza il fatto che la distribuzione spaziale delle reclute stabilizza la coesistenza delle specie. Nelle foreste temperate invece, dove la relazione è più forte le specie si affidano alle associazioni ectomicorriziche.

Questi risultati offrono una nuova prospettiva sul mantenimento della biodiversità forestale, collegando i meccanismi di dispersione con le interazioni micorriziche e sottolineano i ruoli distinti che animali e funghi svolgono nelle foreste temperate e tropicali“. Queste le parole del Prof. Wang, il principale autore dello studio.

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