Bonus edilizi, che cosa cambia con la Legge di Bilancio?

Bonus edilizi, che cosa cambia con la Legge di Bilancio?

La Legge di Bilancio interviene con un livellamento di tutti i bonus edilizi 2025 aggiungendo un limite vincolante al tetto di detrazione in base al reddito familiare. Per quanto riguarda i bonus edilizi, le modifiche interessano: il bonus Ristrutturazione, l’Ecobonus, il bonus Barriere architettoniche, il Superbonus, il bonus Mobili, il Sismabonus ed i neo bonus Edilizia popolare e bonus Elettrodomestici. Scopriamo che cosa cambia nel dettaglio.

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I limiti reddituali

nuovi limiti al reddito complessivo di chi accede al bonus edilizio sono definiti all’art.16-ter inserito nel TUIR:

A fare la differenza nel conteggio dell’ammontare corretto sarà il numero di componenti del nucleo familiare. Per calcolare il massimale della detrazione ammessa, si dovrà moltiplicare l’importo base per un coefficiente che varia a secondo del numero di figli. L’importo base da cui partire è: 14.000 euro, se il reddito complessivo del contribuente è superiore a 75.000 euro e non supera 100.000 euro, 8.000 euro, se il reddito complessivo del contribuente è superiore a 100.000 euro. Queste cifre “base” andranno moltiplicate per i seguenti coefficienti di moltiplicazione:

Come cambia il Superbonus

Per quanto riguarda il Superbonus, il prossimo sarà l’ultimo anno in cui la maxi detrazione fiscale potrà essere utilizzata con un’aliquota che scende al 65%. Ma il Ddl Bilancio introduce una nuova restrizione: potranno beneficiare del Superbonus 2025 solo i condomini, gli immobili da 2 a 4 unità con unico proprietario e le Onlus che, entro il 15 ottobre 2024, abbiano:  

Gli interventi che possono essere detratti con il Superbonus 2025 al 65% sono:

Una volta eseguito almeno un intervento considerato trainante sarà possibile detrarre anche interventi minori come:

Bonus Ristrutturazione al 50% 

Per il bonus Ristrutturazione è prevista la proroga dell’aliquota al 50% anche per il prossimo anno. Tuttavia, vengono introdotte delle importanti distinzioni nelle percentuali e nelle tempistiche nel caso in cui si tratti di  abitazione principale o seconda o terza casa. 

Per interventi eseguiti sull’abitazione principale:

Per interventi eseguiti su seconde e terze case:

Dal 1° gennaio 2028 l’aliquota del Bonus Ristrutturazione scende al 30% per tutti con limite massimo di spesa pari a 48.000 euro.

Gli interventi ammessi al Bonus Casa sono quelli elencati nell’art.3 del Dpr 380/2001 e destinati alla manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia. Rientrano nella manutenzione straordinaria i lavori di:

Rientrano nel restauro e risanamento conservativo:

Rientrano nella ristrutturazione edilizia:

Sono inoltre ammesse le spese per il superamento delle Barriere Architettoniche. 

Ecobonus 2025 al 50% e al 36%

I medesimi cambiamenti che interessano gli altri “bonus edilizi ordinari” andranno a toccare anche l’Ecobonus. A definire la percentuale di detrazione sarà la distinzione tra abitazione principale o seconda casa. Le spese dovranno essere «sostenute dai titolari del diritto di proprietà o di un diritto reale di godimento per interventi sull’unità immobiliare adibita ad abitazione principale». In questo caso, per interventi eseguiti sull’abitazione principale:

Per interventi eseguiti su abitazioni diverse dalla principale o immobili non residenziali:

Queste aliquote si applicheranno a tutte le casistiche di interventi agevolati, compresi quelli che fino fino ad oggi (2024) beneficiavano di percentuali più alte. E’ questo il caso degli interventi sulle parti comuni degli edifici condominiali per esempio o quelli destinati alla riduzione del rischio sismico.

Ad oggi è possibile utilizzare l’Ecobonus per:

Nasce il nuovo Bonus per l’Edilizia Popolare

Si aggiunge al primo testo del DDL Bilancio formulato, il contenuto dell’emendamento che introduce l’articolo 79-bis. Si tratta di “Disposizioni in materia di efficientamento dell’edilizia residenziale pubblica (ERP) e delle abitazioni di famiglie a basso reddito e vulnerabili”, con il quale si prevede l’adozione di un decreto interministeriale finalizzato a raggiungere gli obiettivi del capitolo REPowerEU all’interno del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), in relazione allo Strumento finanziario dedicato all’efficientamento energetico dell’edilizia residenziale pubblica (ERP). Questo decreto stabilirà:

Le risorse permetteranno di sfruttare una quota al 65% a fondo perduto, lasciando il restante 35% come investimento privato, con garanzia Sace e Cdp come partner finanziario.

Tra i bonus edilizi prorogati dalla Legge di Bilancio c’è anche il Bonus Mobili che prosegue quindi la sua vita nel 2025 mantenendosi invariato rispetto al 2024. Per spese sostenute fino al 31 dicembre 2025, detrazione al 50% e limite di spesa pari a 5mila euro.

Quali interventi rientrano nel Bonus Mobili

Possono essere scontati al 50% con il bonus Mobili le spese sostenute per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici ad alta efficienza, a patto di aver  effettuato nell’anno precedente al sostenimento delle spese, un intervento di recupero del patrimonio edilizio sulle singole unità immobiliari.

Bonus Elettrodomestici

Tra gli emendamenti approvati anche l’inserimento dell’articolo 16-bis battezzato come “Bonus Elettrodomestici”. La nuova agevolazione per sostenere la competitività dell’industria, l’occupazione e l’efficienza energetica domestica, permetterà di ottenere un contributo per l’acquisto di elettrodomestici ad alta efficienza energetica (classe B o superiore) prodotti in Europa, a condizione che il vecchio apparecchio venga smaltito correttamente. Per il 2025 è previsto: 

Bonus Barriere architettoniche

Non cambia nulla per quanto riguarda il Bonus Barriere Architettoniche, il cui campo d’azione era già stato fortemente ridotto ad inizio anno. Nella pratica sarà possibile portare in detrazione al 75% le spese sostenute fino al 31 dicembre 2025 per interventi su scale, rampe, ascensori, servoscale e piattaforme elevatrici volte al superamento delle barriere architettoniche.

Proroga del Sismabonus ordinario

La Manovra assicura la proroga al Sismabonus ordinario ed al Sismabonus acquisti che scadranno il 31 dicembre 2027. L’aliquota sarà uguale per tutti gli interventi, differenziandosi solo in base all’anno di sostenimento delle spese:

Stop al bonus caldaie a gas 

Come era prevedibile ha prevalso l’obbligo europeo direttamente legato alla Direttiva EPBD IV sulle prestazioni energetiche degli edifici: a partire dal 1° gennaio 2025 non sarà più possibile installare o ottenere sconti per l’acquisto di caldaie alimentate unicamente da combustibili fossili.