Il bonus elettrodomestici prevede un contributo di 100 euro (o 200 per un Isee sotto i 25mila euro) per acquisti di frigoriferi, lavatrici o forni. E si ha finalmente una data certa dell’inizio del piano: il 18 novembre. Confermato il fondo di 48,2 milioni, per poter accedere al bonus, si dovrà richiedere un voucher sul sito dedicato bonuselettrodomestici.it tramite Pago Pa. Ecco chi lo può richiedere.
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Come fare richiesta per il bonus elettrodomestici?
L’operazione richiede obbligatoriamente di essere in possesso dello Spid e il bonus, una volta ottenuto, deve essere speso entro 15 giorni dal momento della ricezione, Trascorso questo periodo, infatti, scade. Si può fare domanda tramite l’app IO o dal sito web bonuselettrodomestici.it, accedendo con: SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) o CIE (Carta d’Identità Elettronica).

La cifra massima rimborsabile può arrivare al 30% della spesa totale, 100 o 200 euro (la cifra più alta per chi ha un Isee inferiore ai 25mila euro che quindi dovrà essere indicato). Il contributo è concesso una volta sola a famiglia e non è cumulabile. L’organizzazione prevede che ci sia una lista di quello che sarà acquistabile sul sito del Mimit. Da ricordare che il contributo è valido per gli elettrodomestici di produzione europea, una scelta precisa del governo Meloni per aiutare le imprese del made in Italy.
Le fasi del bonus elettrodomestici
In particolare, Il bonus prevede due fasi:
- la prima riguarda i produttori e i venditori, che si sono registrati sulla piattaforma dedicata a partire dal 23 ottobre (produttori) e dal 27 ottobre (venditori).
- la seconda sarà rivolta agli utenti finali che potranno fare domanda dal 18 novembre.
Nella misura sono ammessi esclusivamente gli elettrodomestici ad elevata efficienza energetica di cui all’art. 3 del decreto interministeriale del 3 settembre 2025 (come ad esempio lavatrici, lavastoviglie, frigoriferi, forni, piani cottura), distinti per categoria di prodotto.
Possono beneficiare del contributo le persone fisiche, maggiorenni, residenti in Italia, secondo le modalità di accesso previste, in particolare, dall’articolo 5 del decreto direttoriale 22 ottobre 2025.
Sarà possibile fare richiesta finché le risorse non saranno completamente esaurite: le nuove richieste andranno in lista di attesa e saranno gestite in ordine cronologico.