Secondo il Financial Times una delle prossime IPO in ambito tech potrebbe riguardare Strava. La nota app utilizzata dai runner in tutto il mondo è pronta alla quotazione? Al momento non si conoscono tempistiche per l’operazione, ma fa fede quanto ha detto il Ceo della società americana Michael Martin secondo il quale, «a un certo punto», quella sarà la strada da seguire per raccogliere capitali.

Perché Strava è cresciuta negli ultimi tempi?
Non stiamo parlando di un’app nuova: Strava è un società con 16 anni di età. Eppure in questo periodo viene spesso associata al benessere delle persone, in particolare i giovani della Gen Z. Stando a Sensor Tower sono 50 milioni gli utenti attivi ogni mese nel 2025, ovvero +80% su base annua. Con questi numeri la piattaforma ha staccato di parecchio i competitor.
Sono alcuni anni che sulla stampa internazionale si parla poi di Strava anche sotto un altro punto di vista, che ha a che fare sempre con il benessere. Alcuni utenti utilizzano la piattaforma come se fosse un’app di dating. E questo perché non sempre con Tinder&Co le persone riescono a ottenere il match giusto. Partendo da una passione comune come la corsa, i runner si incontrano fra loro partendo da una base di partenza che riguarda anzitutto la salute.

Tornando a Strava, la società è stata valutata 2,2 miliardi di dollari la scorsa primavera e tra i suoi investitori conta Sequoia Capital. Nel post pandemia le persone hanno ripreso a correre e alcuni dati suggeriscono di una crescita d’entusiasmo da parte della base. Le iscrizioni alla Maratona di Londra 2026 sono cresciute del 31%.
Diversi anni fa si era parlato di Strava per un’altra ragione: dal momento che gli utenti possono condividere online le proprie sessioni di allenamento, con tanto di mappa, qualcuno aveva notato corse frequenti nel mezzo del nulla, in varie parti del mondo. Alla fine è emerso che in quelle aree erano attive basi militari statunitensi in Paesi come Iraq e Nigeria.