Non scopriamo oggi l’interesse crescente di Stellantis nei confronti del mercato statunitense (startup comprese). Nelle scorse ore il gruppo automobilistico ha presentato i dettagli di un piano strategico da 13 miliardi di dollari che punta sugli USA prima di tutto, in un contesto geopolitico ricco di incertezze a causa dei dazi imposti da Donald Trump per incentivare le aziende a stabilire intere filiere sul suolo americano. Ed è quello che Stellantis sta facendo. Vediamolo nei dettagli.

Il piano strategico di Stellantis: cosa succederà negli USA?
Come si legge su Quattroruote, in pipeline c’è il lancio di cinque veicoli nuovi in tutta la gamma; sarà avviata poi la produzione di un motore a quattro cilindri; e per fare questo Stellantis punta ad assumere oltre 5mila persone in vari stabilimenti tra Illinois, Ohio, Michigan e Indiana. L’obiettivo è raddoppiare la produzione Oltreoceano, dove le risorse messe sul tavolo costituiscono il più importante investimento del gruppo nel mercato USA.

Il Ceo Antonio Filosa, entrato in carica alcuni mesi fa dopo le burrascose dimissioni di Carlos Tavares nel 2024, è stato chiaro su quanto sia cruciale per Stellantis il piano americano. «Accelerare la crescita negli Stati Uniti è stata una priorità assoluta fin dal mio primo giorno – ha detto -. Il successo in America non è solo un bene per Stellantis negli Stati Uniti, ma ci rende più forti ovunque».
Suddividendo l’investimento nei vari stabilimenti USA, Stellantis destinerà oltre di 600 milioni di dollari per riattivare il Belvidere Assembly Plant e potenziare la produzione di Jeep Cherokee e Jeep Compass; 400 milioni andranno in Ohio per produrre un pick-up di medie dimensioni insieme a Jeep Wrangler e Gladiator a partire dal 2028; in Michigan si punta a sviluppare un nuovo SUV di grandi dimensioni disponibile in versione elettrica e con motore a combustione interna; infine 100 milioni di dollari saranno investiti in Indiana dove la casa automobilistica continua a puntare sullo stabilimento a Kokomo per cominciare dal 2026 la produzione del nuovo motore a quattro cilindri GMET4 EVO.

Che succede intanto a Stellantis in Italia?
La situazione nel Paese è invece all’opposto per quanto riguarda produzione, investimenti e piani di sviluppo. Secondo i dati diffusi dalla FIM-CISL, nei primi nove mesi del 2025 sono stati realizzati 265.490 veicoli, in calo del 31,5% rispetto allo stesso periodo del 2024, l’anno peggiore di sempre per la multinazionale. Le autovetture segnano un crollo del 36,3% (151.430 unità), mentre i veicoli commerciali arretrano del 23,9% (114.060 unità).
Sempre i sindacati informano che da gennaio a settembre nello stabilimento di Mirafiori sono state prodotte 18.450 unità, in calo del 17% rispetto alle 22.240 del 2024. Di queste, 18.315 sono Fiat 500 BEV, mentre le Maserati si fermano a sole 140 unità. Lunedì 20 ottobre intanto è in calendario il primo incontro tra le sigle e il nuovo Ceo Filosa a Torino.