Sembra tramontata l’epoca consumistica: a Natale sotto l’albero gli italiani piuttosto che maglioni o device all’ultimo grido preferiscono aumentare la propria qualità della vita, messa a dura prova per gran parte dell’anno da stress sul posto di lavoro e dal fatto di essere iperconnessi. La ricerca condotta da AstraRicerche per Imperial Brands mostra chiaramente questa trasformazione.

La percezione del “piacere autentico” si sposta dai consumi ai momenti di qualità, eleggendo la semplicità come vero lusso contemporaneo. In cima a ciò che gli italiani considerano più prezioso troviamo il tempo per sé stessi (70%), il relax e le attività all’aria aperta (70%), seguiti dal cibo (69%), dalle relazioni affettive (68%) e dalle risate (66%). La felicità data da un piatto cucinato insieme, da una colazione lenta o da una serata senza impegni supera quella del possesso materiale: solo il 23% associa il piacere al consumo o al lusso e appena il 32% a viaggi o esperienze costose.

Anche i comportamenti riflettono questo cambio di prospettiva: rallentare (38,6%), praticare gratitudine (33%) e disconnettersi dalla tecnologia (22,9%) sono azioni che gli italiani collegano al proprio benessere molto più dell’acquisto di un oggetto. Numeri che parlano di un’esigenza crescente di mettere in pausa la routine e recuperare la dimensione del tempo vissuto. Il concetto stesso di piacere evolve: il 73% degli intervistati dichiara di aver modificato nel tempo il proprio modo di viverlo; il 60,2% afferma di attribuire oggi più valore alle cose semplici e il 21,4% dà meno importanza a beni materiali e status.
Con l’esperienza si impara a riconoscere ciò che conta davvero. Ciò che emerge da questa ricerca è evidente: gli italiani desiderano momenti autentici. Vogliono condividere tempo con le persone a cui vogliono bene (42,3%) e concedersi attimi di relax (32,4%), riscoprendo un piacere che non si compra e che rimane il bene più raro del nostro tempo: il tempo stesso.