Si chiama Nomad e a presentarlo nei giorni scorsi è stata Sikorsky, società collegata al colosso americano dell’ambito difesa Lockheed. Trattasi di un drone con alcune peculiarità costruttive che lo rendono particolarmente duttile in volo. «Combina la versatilità di un elicottero – spiega l’azienda – con la velocità e l’autonomia di un aereo ad ala fissa».
A descrivere nello specifico che cosa si aspetta l’azienda da questo mezzo per la guerra ibrida è stato il vicepresidente e direttore generale di Sikorsky Rich Benton che ha parlato di un «aereo indipendente adattabile ovunque, in grado di svolgere missioni terrestri e marittime attraverso organizzazioni di difesa, sicurezza nazionale, forestale e civili».
Nomad, le caratteristiche di un drone ibrido
«I Nomad sono un moltiplicatore di forza: completano le missioni di aerei come il Black Hawk per mantenere il vantaggio strategico nell’Indo-Pacifico e in regioni più ampie». Finora i test di volo hanno dato esito positivo e la società sta programmando ulteriori sviluppi nei prossimi mesi. La famiglia dei Nomad permetterà di offrire un drone modulare, adeguato a differenti esigenze.
Nomad potrà effettuare voli di ricognizione, partecipare a operazioni di logistica, così come effettuare attacchi leggeri. Decollo verticale e velocità in volo ne potrebbero fare un importante elemento all’interno di un arsenale bellico. Non richiederà inoltre la presenza di una struttura aeroportuale per decolli e atterraggi, il che lo rende un drone prezioso in contesti di emergenza.
Altra peculiarità è la presenza del sistema Matrix, una piattaforma pensata per elicotteri uncrewed, ossia senza equipaggio. Grazie a sensori e ad AI il drone sarà in grado di evitare ostacoli e gestirsi autonomamente in volo per completare le varie missioni.