Roma – Dopo l’ennesimo bollettino di morti sul lavoro, il governo italiano ha deciso finalmente di affrontare una questione che da troppi anni viene trascurata ed è già pronto a tempo record a varare una soluzione geniale: semplificare le licenze per agenzie funebri.
“Non possiamo fermare gli incidenti, ma possiamo seppellirli più in fretta,” ha dichiarato la ministra del Lavoro Marina Elvira Calderone, intervistata a margine di un convegno sullo spessore massimo del taglio della mortadella a cui era stata invitata dal Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Salvini. Gli imprenditori e il mondo di Confindustria plaudono all’iniziativa: risparmiare sulla sicurezza e sulla retribuzione dei lavoratori resta da sempre il propellente più economico per alimentare il motore dell’economia. Senza dimenticare che l’indotto economico creato degli incidenti sul lavoro garantisce a molte persone un sostegno importante (almeno finché saranno in vita?).
“Prevenire? Troppo costoso, stiamo parlando del benessere di poveracci, e non di riarmo, meglio accendere un bel cero a San Gennaro e recitare una preghiera, d’altronde se ha funzionato col Papa dovrebbe funzionare sempre”, ironizza un deputato volenteroso. Intanto, i lavoratori chiedono caschi, non bare, ma il governo è fermo: “La morte è un settore in crescita, investiteci! No, non nel senso di metterci sotto, anche se forse lo meriteremmo”.
Fabio Corigliano
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