Passaggio al Bos (CO) – Non si ferma l’impegno del governo, e in particolare del Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, per difendere tutte le famiglie che si trovano a vivere sperduti in montagna in una casa senza elettricità, gas, acqua corrente, servizi igienici, in cui non si prende La7 e che hanno subito la minaccia di vedersi portare i figli minorenni per opera dei BSS, i Biechi Servizi Sociali.
E mentre i Trevallion hanno scoperto il piacere di sedersi sulla tazza di un water, c’è un’altra famiglia che in queste ore si trova in una posizione assai delicata. Stiamo parlando della famiglia Washington, marito, moglie e tre figli, che da circa quattro settimane ha eletto a propria dimora una baita nei boschi circostanti il lago di Como, baita priva di tutte le comodità che si suppone non debbano mancare all’uomo moderno.
Appena giunta la notizia che il giudice del tribunale di Moltrasio ha dato mandato di prelevare i tre figli per portarli in una struttura protetta, Matteo Salvini ha provveduto a pubblicare un video per attaccare lo Stato, scordandosi ancora una volta che lui è uno dei suoi rappresentanti. Il vicepremier ha ribadito che “I figli sono dei genitori” e fomentato un po’ di risentimento verso la magistratura, che non guasta mai, sottolineando quanto sia urgente la riforma della Giustizia. La quale non c’entra mai una sega ma si sa che lui non si formalizza: “Perché questi giudicioni devono impedire a dei bambini di vivere con gli scoiattoli, i castori, le marmotte, gli orsi, i lupi, gli elefanti, le giraffe e i liocorni?“.
Nelle ore successive è però arrivata la doccia fredda: il nome del capofamiglia è Issaga Washinghton e tutti i membri sono senegalesi.
A quel punto Salvini, ricordandosi di essere il ministro delle Infrastrutture, ha immediatamente ordinato di far radere al suolo la baita e di depositare una colata di cemento nel luogo in cui sorgeva. L’intera area che va da Bardonecchia (TO) a San Dorligo della Valle (TS) sarà adibita a qualcosa di molto più decoroso di una vita senza agi in mezzo a piante malsane e bestie feroci tipo le marmotte, ovverosia un parcheggio.
Il leader della Lega ha poi voluto precisare che la sua decisione non è dipesa per nulla dalla pigmentazione della famiglia Washington: “Ho deciso di intervenire io perché questi giudiconi non si decidevano a impedire che in futuro altri bambini innocenti potessero ritrovarsi a vivere in mezzo a bestie feroci come scoiattoli, castori e soprattutto, marmotte“.
Augusto Rasori
L’articolo Famiglia senegalese va a vivere in un bosco, Salvini lo fa radere al suolo per farci un parcheggio proviene da Lercio.