I regali alle persone anziane li portano i “Nipoti di Babbo Natale”. «Con loro non basta soltanto la cura»

I regali alle persone anziane li portano i “Nipoti di Babbo Natale”. «Con loro non basta soltanto la cura»

«Mi commuove la persona che desidera una sorpresa piccola, anche una visita per bere un caffè insieme. Sì, mi commuove quello». A pochi giorni dal Natale dedichiamo questa puntata di Unstoppable Women alla storia di Laura Bricola. Ma non soltanto alla sua. Da quasi 20 anni si occupa della formazione e del coordinamento dei volontari oltre che della stesura dei progetti nella onlus Un Sorriso in Più, attiva nelle province di Como, Varese e Monza e Brianza. Dal 2017 è tra le fautrici di un progetto che quest’anno ha visto esprimere quasi 9mila desideri: “I Nipoti di Babbo Natale”.

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Di solito le lettere a Santa Klaus le scrivono i più piccoli. «Ma i desideri sono desideri. Con “I Nipoti di Babbo Natale” abbiamo voluto superare la logica della cura dell’anziano legata soltanto ai bisogni. Alcuni di loro vorrebbero tornare a teatro, altri regalare un mazzo di fiori alla moglie, o avere la possibilità di leggere una rivista in abbonamento». Basta andare sul sito, scegliere un desiderio ed esaudirlo.

Doriana e Nora22

Nipoti di Babbo Natale: una storia europea

La storia di oggi racconta di solidarietà, amicizie che nascono, rispetto (scelta di recente dalla Treccani come parola dell’anno). Ma anche di Europa e di radio. «Katerina Neumann è la persona che ci ha fatto conoscere questa iniziativa. Era il 2017 e lei, originaria della Repubblica Ceca, dall’Italia aveva scoperto tramite la radio il progetto dei “Nipoti di Babbo Natale”. Aveva scelto di regalare un orologio a una persona anziana».

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FLORA E ELENA 2

Condividendo l’esperienza con l’associazione onlus è subito sorto il desiderio di replicare, di fare qualcosa di simile in Italia, lanciando il progetto “I Nipoti di Babbo Natale”. «La prima edizione risale al 2018, quando abbiamo coinvolto una ottantina di case di riposo». Il primo passaggio era presentare la missione. «C’era un filtro da superare, ma alla fine ci siamo riusciti. La casa di riposo si iscrive, attiva le credenziali e può pubblicare sul sito i desideri degli anziani. È un lavoro di ascolto, si mette la persona nelle condizioni di dire cosa la renderebbe felice».

Non conta il regalo

In un periodo storico dove la solitudine costituisce per molti aspetti una malattia, o quantomeno una precondizione per un peggioramento delle condizioni di salute, il lavoro della onlus mira proprio a stare accanto agli anziani e ai più deboli. «Una volta online chi vuole può leggere la lista di desideri, nel caso scegliere quello che lo emoziona di più. E infine regalarlo». In alcuni casi non serve consegnarlo in presenza, ma come ci ha spiegato Laura Bricola gli incontri che ne scaturiscono sono forse l’aspetto più prezioso dell’intera iniziativa.

Simona e Domenico

«Nascono amicizie e corrispondenze epistolari. Alcuni nipoti fanno ogni anno un regalo alla stessa persona. E poi i figli della persona anziana ricambiano: ad esempio donano un presente quando il nipote si laurea». Grazie alla presenza online e sui social, sono molti i giovani che si fanno avanti. «Io sono una educatrice professionale e pedagogista. Ho da subito trovato una grande sintonia con il lavoro nell’ambito geriatrico – ci ha confidato Laura Bricola -. Trovo una grandissima soddisfazione con la persona anziana. Sento proprio la curiosità di scoprire chi ho davanti. Al di là della sofferenza, delle rughe e delle difficoltà, c’è sempre qualcosa da imparare, anche su me stessa. Come quando leggi un bel romanzo».