A fine anno il tempo va riguardato, non necessariamente per fare bilanci, ma per ripercorre per intero la direzione imboccata. E, magari, per sostare su storie e riflessioni che meritano un secondo sguardo. Valore Responsabile ne ha generate molte, seguendo ogni volta il solco di chi mette in campo valori, impegno, responsabilità.
Le parole consapevoli? Sono terapia
Dentro le Parole ha chiuso la sua quarta stagione e ne ha rilanciato una tutta nuova che sta indagando le narrazioni intorno al corpo. Dopo avere esplorato le parole della cura, della diversità e dell’inclusione e aver raccontato quanto le parole costruiscono il modo in cui guardiamo a questioni umane profonde e delicate come la sessualità, l’invecchiamento, il potere, il linguista Alessandro Lucchini scava dentro le parole per mettere a fuoco l’articolata relazione che le parole hanno con i corpi e come parole consapevoli e adeguate possono essere perfino terapeutiche nell’affrontare i problemi legati all’immagine corporea e i disturbi alimentari.
Evidenze scientifiche del linguaggio inclusivo
Il grande progetto Words, coordinato all’interno dell’Università Cattolica di Milano, è culminato con uno studio unico: per la prima volta il metodo scientifico ha provato che le parole inclusive costruiscono senso di appartenenza, che quelle che non lo sono fanno sentire davvero ai margini e che il linguaggio ha un impatto sul benessere e sulla fiducia reciproca e, dunque, sull’autoefficacia, sull’impegno verso l’organizzazione e sulla performance. L’unicità della ricerca Il linguaggio inclusivo tra resistenze e cambiamenti. I risultati della ricerca Words sta proprio nel metodo scientifico messo in campo per capire ragioni e costruire soluzioni, laddove sono spesso, invece, le convinzioni e le percezioni individuali a dettare la rotta.
Le prime della storia
Abbiamo raccontato Le Valorose, donne controcorrente, ingegnose e sfidanti, pioniere assolute in un mondo che non le prevedeva: sono state le prime a fare il giro del mondo, le prime a scalare la Borsa, le prime a vincere un Nobel dopo schiere di uomini. Le abbiamo raccontate non misurandole sul singolo primato, ma sull’impresa di aver riformulato a vantaggio di tutte i confini di ciò che a una donna era permesso o immaginabile, autorizzando, così, molte altre a fare come loro. Donne dal carisma e dalla forza interiore straordinaria sono anche quelle raccontate da Stefania Auci nei suoi best seller I Leoni di Sicilia e L’inverno dei Leoni: abbiamo incontrato personalmente e intervistato l’autrice per Book Club, l’appuntamento editoriale con i libri che ogni mese aprono la porta a storie di inclusione, integrazione, sviluppo e innovazione sociale.
Voci contro gli abusi digitali
Il mese scorso, per accompagnare la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, il progetto Codice Valore ha approfondito una forma di violenza in vertiginosa crescita, quella digitale, a cui moltissime sono già stata esposte: molestie e intimidazioni on line, diffusione non consensuale di immagini intime, cyberstalking, sextortion sono alcuni degli abusi messi a fuoco attraverso le riflessioni di persone esperte e di chi ha deciso di raccontare il mondo anche con la chiave della satira di genere.
Delicati e urgenti: i temi di riflessione
Ogni mese un tema dell’attualità è stato esplorato osservandolo da dentro, con l’intenzione di andare oltre la superficie, di generare opinioni ragionate e stimolare azioni concrete. Ma la salute mentale, la parità tra i generi, l’autonomia economica e l’educazione finanziaria, i disturbi del comportamento alimentare (DCA) sono affrontati anche attraverso i fatti dell’attualità e le persone che con il loro impegno e lavoro stanno facendo nascere nuovi futuri possibili per le persone, le comunità, la collettività.
toDEI – Le iniziative del progetto di D&I di Mediobanca
A settembre, è partita una nuova stagione di toDEI, il progetto di Mediobanca che promuove diversità, equità e inclusione e favorisce un ambiente di lavoro sempre più rispettoso.
Tema di quest’anno è il corpo: archivio di emozioni, spazio di forza e fragilità.
Sono numerose le iniziative di Mediobanca dedicate alla popolazione aziendale sul tema: uno sportello psicologico, lo psicologo online, webinar e incontri dedicati, supporto alla genitorialità e alla salute. Iniziative che rientrano nel percorso #TakeCare, nato con l’obiettivo di tutelare il benessere fisico e psicologico dei dipendenti.
Al debutto gli incontri “Tra le righe”
La scrittrice Roberta Recchia, con il suo romanzo best seller d’esordio Tutta la vita che resta e con il secondo libro Io che ti ho voluto così bene, è stata l’anima del primo incontro di “Tra le righe”, il gruppo di lettura di Mediobanca lanciato per leggere, raccontare, confrontarsi sui temi della diversità e dell’inclusione. Al centro dell’incontro, a cui hanno partecipato anche l’autrice Claudia de Lillo-Elasti e la Managing Director Corporate Finance di Mediobanca Claudia Fornaro, sono state le conseguenze psicologiche, emotive, familiari, sociali della violenza. Se nel primo romanzo Recchia ha, infatti, affrontato le dinamiche di chi attraversa, da vittima, il trauma dell’abuso, nel secondo ha mutato radicalmente il punto di osservazione, interpretando quello di chi, di quel trauma, deve assumersi la responsabilità, ovvero la famiglia del carnefice.
Anche le aziende contro la violenza di genere
Ha deciso di chiamarsi con un nome che è un manifesto a viso aperto, PARI., e sta legando tante aziende in nome della lotta alla violenza sulle donne: al Teatro Carcano, lo scorso giugno questa associazione di imprese (tra le quali anche Mediobanca), in collaborazione con la Fondazione Giulia Cecchettin, ha voluto fare sentire la voce delle donne e di oramai tanti uomini impegnati in prima persona per battere la violenza di genere: introdotto da Gino Cecchettin e da Fabrizio Rutschmann, presidente di PARI, l’incontro ha messo in dialogo personalità di forte carisma come il presidente del Tribunale di Milano Fabio Roia e il criminologo Paolo Giulini, la consigliera dell’Associazio Di.Re Francesca Maur e la Tenente Colonnello dei Carabinieri Daniela Nuzzo. E poi, l’economista Annamaria Tarantola, la psicanalista Laura Pigozzi, lo psichiatra Vittorio Lingiardi e l’attore Alessio Boni. Il mese scorso al MAXXI di Roma, PARI, che sta cucendo reti di collaborazioni con le istituzioni e le realtà locali, ha presentato l’incontro La violenza di genere nei luoghi di lavoro: monitorare, prevenire, trasformare, per analizzare come violenza e discriminazioni possano manifestarsi nei contesti professionali e in che modo affrontarle.
Nuovi orizzonti al Beccaria
Nel progetto Orizzonti, dentro l’istituto penale per Minorenni Cesare Beccaria di Milano, l’intreccio delle storie di chi è recluso, di chi, da arteterapeuta, porta qui dentro il potere trasformativo dei colori e di chi lascia per un pugno di giorni la scrivania e diventa volontario genera una ricchezza che è trasformativa per chiunque. Il progetto, ideato dalla Fondazione Francesca Rava – NPH Italia ETS e supportato da Mediobanca, punta a rieducare, riformulare, ricomporre il futuro delle ragazze e dei ragazzi detenuti in questo istituto penale e in altri del Paese, attraverso l’arte e una programmazione ampia di corsi. Il messaggio diretto a chi si sta impegnando in un percorso di cambiamento è netto e limpido: “Per quanto il nostro passato possa essere prezioso o ingombrante, è l’atto del presente a definire, giorno dopo giorno, chi siamo”.
I minori stranieri al centro della cura di UNHCR
«La protezione delle persone di minore età è centrale al mandato dell’UNHCR. I bambini e i ragazzi che sono stati costretti a fuggire senza le loro famiglie o che si sono separati da loro lungo il viaggio sono estremamente vulnerabili, esposti a pericoli di violenza e sfruttamento», ci ha raccontato Chiara Cardoletti, Rappresentante UNHCR – Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati – per l’Italia, San Marino e la Santa Sede. «In Italia, lavoriamo nei luoghi di primo arrivo, alle frontiere sia al Nord che al Sud, per assicurare che siano prontamente individuati e siano da subito accolti in strutture adeguate e sostenuti, proprio per prevenire rischi e pericoli cui potrebbero essere esposti, inclusi quelli di abuso, sfruttamento e tratta di esseri umani». Mediobanca ha rafforzato la propria collaborazione con l’UNHCR, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, appoggiando proprio un progetto dedicato alla tutela dei minori stranieri in Italia: soltanto per mare, negli ultimi dieci anni ne sono arrivati in Italia quasi 130.000, senza genitori, senza figure amiche e riferimenti stabili.
E ancora tante, tantissime storie di inclusione
Sono squarci di luce i progetti che nascono per generare inclusione nei territori e tra le persone, vedi la casa editrice specializzata in libri speciali perché diffonde il valore della diversità come ricchezza e il negozio interamente gestito da persone dello spettro autistico, così come il laboratorio alimentare che trasforma le eccedenze agricole in prodotti di qualità attraverso il lavoro di giovani con disabilità, porte spalancate verso la dimensione dell’autonomia. Ancora, il museo tattile fondato da persone non vedenti dove l’arte si scopre con le mani e la sartoria sociale che supera i confini geografici dove si ricerca, attraverso il lavoro sui tessuti, una sensibilità comune. Anche lo sport cancella le barriere: il mare diventa un luogo di inclusione e libertà grazie al progetto che permette alle persone con disabilità di fare surf, mentre i campi di basket si aprono, grazie all’impegno di due cestisti, a tantissimi giovani che vivono in contesti difficili. Continuerà anche nel 2026 la ricerca degli innovatori, delle storie, dei progetti che stanno generando nuovi modelli di vivere insieme e che si concentrano su quanto di più importante esista: le persone.