Sono due le offerte depositate entro la scadenza fissata a ieri, 11 dicembre, per l’acquisizione di tutti i complessi degli stabilimenti dell’ex Ilva. A comunicarlo sono stati i Commissari Straordinari di Acciaierie d’Italia in Amministrazione Straordinaria – Giovanni Fiori, Giancarlo Quaranta e Davide Tabarelli – e quelli dell’Ilva in Amministrazione Straordinaria – Alessandro Danovi, Francesco di Ciommo e Daniela Savi.

Chi vuole acquisire l’ex Ilva?
Le due proposte provengono da Bedrock Industries e Flacks Group. Dell’offerta di quest’ultima, società con sede a Miami, si è saputo ieri che il gruppo ha messo sul piatto una cifra simbolica di 1 euro per rilevare l’intera acciaieria ed effettuare investimenti da 5 miliardi di euro. L’obiettivo di Flacks Group sarebbe portare la produzione a 4 milioni di tonnellate e creare 8.500 posti di lavoro. In questo scenario lo Stato italiano terrebbe una quota di minoranza al 40%, con l’impegno a vendere a Flacks Group le restanti azioni in futuro per una cifra compresa fra 500 milioni e 1 miliardo di euro.

L’altra offerta, quella di Bedrock Industries, arriva da un player con esperienza nel settore siderurgico. Ha gestito la canadese Stelco ceduta lo scorso anno a Cleveland Cliffs. L’azienda ha partecipato anche al primo bando dell’estate 2024: punta a creare 5mila posti di lavoro nell’ex Ilva. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha comunque definito «piuttosto realistica» l’ipotesi di una quota di minoranza dello Stato nella nuova governance.