Feste di Natale insolitamente sobrie e sicuramente molto amare per il celebre bourbon Jim Beam prodotto nel Kentucky. Il gruppo giapponese degli alcolici Suntory Global Spirits, che anche coloro che non bevono probabilmente avranno imparato a conoscere dal film scritto e diretto da Sofia Coppola con Bill Murray Lost in translation, ha annunciato la sospensione per un anno del suo whiskey americano.
Perché Jim Beam si prende una pausa di un anno
Il motivo? Secondo quanto si legge sul NY Times un persistente calo della domanda globale che fa sospettare persino di mutate abitudini dei consumatori. Gli americani stanno bevendo meno, con Gallup che rileva che la percentuale di adulti statunitensi che consumano alcol è scesa al 54%, quasi al minimo degli ultimi 90 anni.

Colpa pure dei dazi di Donald Trump che come un boomerang hanno colpito a ritroso pure l’economia USA e, in particolare, il settore dei distillati. Secondo un rapporto di ottobre del Distilled Spirits Council of the United States le esportazioni di alcolici prodotti negli Stati Uniti sono diminuite del 9% nel secondo trimestre. Le esportazioni verso il Canada si sono quasi azzerate, con un calo dell’85% durante il periodo, dopo che i rivenditori canadesi hanno ritirato dagli scaffali gli alcolici statunitensi come rappresaglia per il trattamento subito dai vicini di casa del sud.
L’azienda al momento sembra minimizzare e ha dichiarato in un’e-mail alla CBS News che la sua distilleria di Clermont, Kentucky, interromperà temporaneamente la produzione “mentre cogliamo l’occasione per investire in miglioramenti del sito”.
Ma il problema potrebbe essere ben più grave e soprattutto radicato. Secondo il Lexington Herald-Leader, ad agosto le distillerie di whisky avevano prodotto 55 milioni di galloni di alcol in meno rispetto all’anno precedente, con un calo del 28%.