Chi segue la nostra sezione Device con assiduità molto probabilmente avrà imparato a conoscere il marchio Huion per le sue tavolette grafiche: la realtà cinese, però, da qualche tempo ha iniziato a presidiare come alcune sue rivali pure il settore dei tablet che nell’ultimo periodo ha conosciuto una vera e propria seconda giovinezza. Oggi testeremo assieme il Kamvas Slate 11.

Kamvas Slate 11, la recensione
Partiamo anzitutto da ciò che si trova nella confezione: abbiamo particolarmente apprezzato infatti che il contenuto sia piuttosto ricco, includendo sia una custodia (purtroppo non troppo rigida) e una stylus H-Pencil con tre punte di ricambio con tanto di guanto per artisti (è infatti un tablet pensato per chi vorrà disegnare fuori casa) e un cavo di alimentazione (USB-C a USB-A, avremmo preferito due identiche uscite d’ultimo modello per agevolare la ricarica rapida). Non è invece presente un caricabatterie come richiesto dalle più recenti regole europee volte a limitare la circolazione dei RAEE, i rifiuti elettronici.

La custodia fa il suo lavoro: non è delle migliori in circolazione ed essendo un po’ molle dà l’impressione che non regga sul lungo periodo. Ma soprattutto ha il suo vulnus principale in quello che sarebbe dovuto essere il suo pregio principale: lo spazio in cui incastrare la stylus.

Una volta che la alloggerete in quello scomparto tirarla fuori sarà tutto fuorché agevole e si rischia nel mentre di pigiare lo schermo ovunque, avviando mille applicazioni. Avremmo gradito maggiormente una soluzione magnetica.

Dal momento che il Kamvas Slate 11 è un tablet pensato per gli artisti, il vero protagonista è il pannello: uno schermo IPS da 11″ con risoluzione FHD+ (1920×1200) dalla densità di pixel a 207 PPI che ben sostituisce la cara vecchia carta.

Intendiamoci, nelle nostre prove non ci siamo lanciati in scarabocchi assortiti non possedendo – ahinoi – quel talento ma lo abbiamo sfruttato a fondo per prendere appunti durante le riunioni redazionali e le conferenze stampa: non restituisce il medesimo feedback gratificante della carta, dal momento che la punta del pennino tende a scivolare sempre un po’ troppo, ma non vi è latenza tra quando lo si muove sul pannello e quando compaiono i tratti di inchiostro virtuale.

Ne abbiamo apprezzato invece il trattamento antiriflesso che preservando la brillantezza dei colori lo rende opaco e perfettamente leggibile nel caso in cui si lavori direttamente sotto qualche fonte di luce artificiale (è il caso delle foto che corredano questa recensione: scattate volutamente in condizioni difficili) o direttamente all’aperto.
Niente da dire nemmeno sulla H-Pencil dai 4096 livelli di pressione e riconoscimento dell’inclinazione a 60 gradi, comoda da impugnare e soprattutto ancor più comoda perché non deve essere ricaricata a parte. Sulla sua superficie inoltre è presente anche un tastino – non troppo agevole da individuare – per un’azione ricorrente (come per esempio la gomma) da attivare senza staccare la punta dal pannello.

Ci si può lavorare ma anche videogiocare
Sul fronte software fin dal primo avvio troverete preinstallati in versione trial da tre mesi (da attivare mediante registrazione al sito Huion) Clip Studio Paint e ibis Paint X con cui sbizzarrire le vostre dote artistiche. Spiace invece ritrovare ancora, come sistema operativo, l’ormai sorpassato Android 14: al primo avvio meglio scaricare tutti gli aggiornamenti rilevabili.
Le varie app utilizzate nei nostri test (per lo più quelle dell’ecosistema Google con le quali lavoriamo quotidianamente) sono sempre risultate fluide e scattanti: non ci si può insomma lamentare del processore di fascia media Mediatek Helio G99 a 8 core, 2 core Cortex-A76 (fino a 2,2 GHz) e 6 core Cortex-A55 (fino a 2,0 GHz), che fa il paio con 8GB di RAM. Lo storage da 128GB è espandibile fino a 1TB con Micro-SD.

La GPU non è delle più potenti ma è comunque valida per videogiocare senza rallentamenti ai titoli casual più diffusi. Solo con Genshin Impact abbiamo notato qualche problema di troppo tenendolo ad alte prestazioni, mentre in generale si può passare da un’applicazione all’altra in scioltezza.
I quattro altoparlanti distribuiti ai lati del device sono sufficientemente potenti anche se sacrificano i bassi e non creano mai un suono realmente tridimensionale. Tuttavia permettono sia di videogiocare sia di guardare comodamente serie televisive e film.

Due le fotocamere montante a bordo del Kamvas Slate 11: quella frontale, da 8MP, garantisce buone videochiamate con gli amici rivelandosi ben più di uno strumento emergenziale per imbastire magari una call di lavoro improvvisata, quella posteriore da 13MP non fa certo gridare al miracolo ma permette di scansionare all’istante documenti da digitalizzare. Si segnala inoltre la funzione “inserisci immagine in HiPaint” che consente di iniziare a scarabocchiare subito sopra l’immagine, opzione davvero gradita.

Leggero e sottile, dall’aspetto vagamente premium se si osserva la scocca, il Kamvas Slate 11 ha dalla sua un buon pannello che lo rende perfetto per lavorare anche all’aperto o comunque in condizioni di luminosità poco agevoli che sulla maggior parte dei device in circolazione vi farebbero impazzire a causa dei riflessi. Molto buono anche il prezzo: attualmente lo potete trovare su Amazon a 289,94 euro: non male rispetto a quello che offre lato hardware e software e per il contenuto della confezione (stylus e cover a leggio incluse).