Dopo 133 anni Kodak non ha più la sicurezza di continuare le proprie attività. La società con sede a Rochester, nello Stato di New York, lo ha comunicato ai propri investitori. In arrivo una nuova bancarotta?

Perché Kodak è in crisi?
Come si legge sulla CNN, nel rapporto sugli utili reso noto negli scorsi giorni Kodak ha avvisato anzitutto i propri investitori di non avere sufficiente liquidità per pagare 500 milioni di dollari di debiti in scadenza. Anche se l’azienda produce molti dei suoi prodotti negli USA – dunque i dazi non dovrebbero impattare più di tanto – la situazione rimane critica.
Nonostante sia stata stata tra le prime aziende a sviluppare fotocamere digitali negli anni ’70, Kodak non è riuscita a gestire al meglio questa transizione, tanto che si è in parte riconvertita nel settore chimico e farmaceutico negli ultimi anni. Ma senza grosse fortune.
Per decenni ha basato il proprio business su un modello redditizio ma ormai obsoleto, sottovalutando la velocità con cui smartphone e piattaforme online hanno reso la fotografia immediata e gratuita. Nel 2012 ha dovuto affrontare la bancarotta e una successiva ristrutturazione.

La storia di Kodak, dall’Ottocento al 2025 in dieci punti
- George Eastman ha fondato la Eastman Kodak nel 1892. L’azienda ha trasformato la fotografia in un passatempo economico e molto popolare negli Stati Uniti.
- “You press the button, we do the rest” era lo slogan pubblicitario coniato dalla Kodak per trasmettere un’idea di facilità e immediatezza delle proprie macchine fotografiche.
- Nel corso del Novecento Kodak ha dominato il mercato anche grazie alla propria pellicola fotografica. La sua rete di distribuzione e laboratori di sviluppo era così capillare da associare il nome del brand al concetto stesso di fotografia. L’azienda controllava l’intera filiera: fotocamere vendute a prezzo accessibile e guadagni garantiti dalla pellicola e dallo sviluppo.

- Negli anni Trenta Kodak ha introdotto quella che sarebbe diventata la prima pellicola a colori di massa, la Kodachrome. Questo prodotto è diventato uno standard sia per amatori sia per professionisti. In quel periodo storico l’azienda ha investito molto in ricerca e sviluppo.
- Il periodo di massimo splendore dell’azienda è stato tra gli anni Cinquanta e gli anni Settanta, quando Kodak è diventata un marchio riconosciuto a livello internazionale anche grazie al fatto che forniva le pellicole per i film di Hollywood. Nel 1970 controllava il 90% del mercato delle pellicole e l’85% di quello delle fotocamere.
- L’anno del passaggio all’analogico è il 1975, quando l’ingegnere della Kodak Steven Sasson, ha messo a punto la prima fotocamera digitale. È un prototipo rudimentale, ma ha dato il via a una rivoluzione di mercato. Pur avendo per le mani una tecnologia innovativa la dirigenza della società non l’ha cavalcata perdendo l’opportunità a vantaggio dei competitor.
- Il device che ha colpito al cuore gli affari della Kodak è lo smartphone. Anche se le prime fotocamere non erano di qualità alta, la possibilità di scattare foto su un cellulare gratuitamente ha cambiato radicalmente le abitudini dei consumatori.
- Pochi anni dopo la diffusione dei primi smartphone, era il 2012, Kodak ha dichiarato bancarotta. In quel momento aveva 100mila creditori e debiti per 6,75 miliardi di dollari.
- C’è stato un momento recente di pivot per Kodak: nel 2020 ha ricevuto una commessa da parte del governo degli Stati Uniti per diventare anche una società di ingredienti farmaceutici. Questo ha ridato slancio alle azioni della società ristrutturata dopo la bancarotta. Ma la situazione non ha permesso di sistemare i conti, che oggi sono in negativo.