L’AI può essere un rimedio contro il burnout? I robot umanoidi di Figure sostituiranno anche colf e domestici?

L’AI può essere un rimedio contro il burnout? I robot umanoidi di Figure sostituiranno anche colf e domestici?

Notizie attorno al mondo, con l’innovazione come denominatore comune. Sono quelle raccolte tutti i mercoledì sui profili social di Paola Pisano, tra questi LinkedIn e Instagram, nel tentativo di comprendere dove ci porterà la tecnologia e qual è il suo ruolo nella vita di istituzioni, aziende e semplici cittadini.

pisano notizie dal futuro

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AI contro il burnout?

Un sondaggio condotto dalla UKG ha riportati che i lavoratori che usano l’AI hanno tassi di burnout inferiori rispetto a chi non la utilizza. UKG è un’azienda americana leader nelle soluzioni per la gestione del capitale umano e della forza lavoro. L’indagine è stata condotta su 8200 lavoratori di prima linea (ossia che svolgono attività operative come infermieri, cassieri, operai, camerieri ecc..). Coloro che utilizzano l’Intelligenza artificiale hanno riportato tassi di burnout inferiori (41%) rispetto a quelli che non la utilizzano (54%). 

L’intelligenza artificiale ha permesso a molti lavoratori di liberarsi da compiti ripetitivi e di scarsa importanza, liberando risorse mentali e permettendo al personale in prima linea di essere più efficiente. Nel contempo, l’AI sta aumentando le preoccupazioni dei lavoratori. Ma se implementata nel modo giusto, può dare potere ai lavoratori di prima linea, permettendo loro di fare ciò per cui sono portati? Secondo Corey Spencer, vicepresidente dell’area AI di UKG, «Lo studio globale mostra che c’è bisogno di più formazione e spiegazioni sul ‘perché’ dell’uso dell’AI nei lavori di prima linea. Quando l’AI viene implementata con un approccio centrato sulla persona, non sembra di usare una tecnologia, ma di risolvere problemi. Purtroppo non tutti sono tranquilli».

intelligenza artificiale made in europa1

Sempre secondo il sondaggio, 2/3 degli intervistati teme che l’Intelligenza artificiale possa sostituire il proprio lavoro. Mentre il 25% ha affermato che una parte delle proprie mansioni è già stata sostituita dalla tecnologia, il 20% ritiene che entro cinque anni il proprio lavoro sarà completamente automatizzato. Infine il 65% teme che colleghi più esperti nell’uso dell’AI possano prendere il loro posto.

Gemini Enterprise, come aiuta le aziende?

Gemini Enterprise è una piattaforma conversazionale basata su AI, progettata da Google per portare tutta la potenza dell’intelligenza artificiale a ogni dipendente e a ogni processo di lavoro. Basata sui modelli Gemini più avanzati di Google, consente di interagire con i documenti, i dati e le applicazioni aziendali tramite chat e offre strumenti per creare e usare agenti AI, insieme a una suite di agenti preconfigurati, e si fonda sulle informazioni aziendali e sul contesto personale del lavoratore.

Gemini Enterprise è già stata utilizzata in differenti settori: nell’healthcare per migliorare il passaggio critico di informazioni tra infermieri durante i cambi turno; nella logistica per la riprogrammazione di consegne effettuate. Potrà l’intelligenza artificiale aiutarci a connettere tutto ciò che sappiamo e facciamo? Gemini Enterprise sembra essere non solo qualcosa di nuovo ma un prodotto che rende più semplice lavorare. Dal creare agenti che aiutano a preparare i meeting e analizzare i documenti, le email  e i meeting passati, Gemini crea un flusso che attinge dalle diverse fonti di informazioni Gmail, Google calendar, Google drive.

Gli agenti fanno ricerche, analizzano e individuano trend, verificano il magazzino inviano email per la richiesta di nuovi prodotti e infine creano campagne sui social media. Tutto interoperabile e utilizzabile sia da aziende, che da start up che dai laboratori di ricerca.

Robot al posto dei domestici?

La terza generazione di robot umanoidi di Figure, Figure 03, segna il passaggio dai prototipi di laboratorio a un prodotto scalabile, sicuro e multi-ambiente. Completamente riprogettato in hardware e software, Figure 03 è stato sviluppato per condividere l’ambiente con gli esseri umani. Helix è l’intelligenza proprietaria di Figure basata su un sistema vision-language-action. Il robot integra un nuovo sistema sensoriale ad alta frequenza e mani dotate di telecamere integrate nei palmi e sensori tattili di precisione capaci di rilevare pressioni di soli 3 grammi. Sviluppato con materiali morbidi, schiume protettive, tessuti lavabili, ricarica wireless, e un sistema audio potenziato per comunicazioni vocali naturali può vivere in casa con le persone. Figure sarà in grado di produrre fino a 12.000 robot l’anno ma in futuro anche le casalinghe potrebbero perdere il lavoro? Il futuro delineato da Figure 03 è quello dei robot general-purpose, capaci di apprendere direttamente dagli esseri umani e di agire in contesti sempre più complessi che comprendano l’ambiente, prendano decisioni e cooperino con gli esseri umani non solo nel posto di lavoro. 

robot umanoidi

Nel mondo domestico, i robot potranno aiutare nelle attività quotidiane, muovendosi in sicurezza e adattandosi agli spazi abitativi. Nel mondo produttivo, Figure 03 promette una nuova era della forza lavoro ibrida, dove robot e umani condividono compiti fisici e cognitivi: dalla logistica alla manutenzione, dalla manipolazione di oggetti fragili alla produzione di precisione.

Microchip, la Cina contro gli USA

Nel 2025 la Cina ha avviato una delle più severe campagne di controllo sulle importazioni di semiconduttori della sua storia recente. Squadre di doganieri sono operative nei principali porti per bloccare o ispezionare i chip Nvidia e altri prodotti avanzati di origine statunitense. L’obiettivo è interrompere la dipendenza tecnologica dagli Stati Uniti e favorire lo sviluppo di una filiera nazionale dei chip.
Le indagini hanno coinvolto anche grandi aziende straniere, come Tower Research, e portato a nuove direttive della Cyberspace Administration of China (CAC) verso colossi come ByteDance e Alibaba, chiamati a sospendere l’uso dei chip Nvidia.

Il futuro della tecnologia globale si giocherà sull’autonomia nella produzione di semiconduttori? Pechino ha già dichiarato di voler triplicare la produzione interna di semiconduttori avanzati entro un anno, costruendo una filiera completa e indipendente, capace di progettare, produrre e testare chip di nuova generazione in patria. L’obiettivo strategico non è solo economico ma geopolitico: ridurre l’influenza statunitense sulle catene di approvvigionamento dell’AI e posizionarsi come alternativa tecnologica globale.
Nei prossimi anni, la competizione non riguarderà più solo i modelli di Intelligenza artificiale, ma le infrastrutture che li rendono possibili — dai chip al cloud fino ai sistemi di calcolo quantistico.
Attraverso Helix, Huawei, SMIC e altre aziende, la Cina vuole creare un ecosistema AI integrato in cui hardware, modelli linguistici e infrastrutture cloud siano pienamente “Made in China”.