Una persecuzione lunghissima quella nei confronti di Giulia Assume, impiegata 33enne nel reparto Risorse Umane di una azienda dolciaria toscana; da mesi, infatti, la donna si vede inviare nei messaggio privati del suo profilo LinkedIn le foto del curriculum di A. B., un disoccupato 35enne. Gli invii avvengono a cadenza giornaliera, sempre accompagnati dalla stessa frase molesta: “Ciao bella, sto cercando lavoro. Questo è quello che ti aspetta se deciderai di assumermi. Bello, vero?”.
“Non ne posso più – ci dice Giulia – sono arrivata veramente all’esaurimento nervoso. Se blocco il profilo lui ne crea immediatamente uno nuovo e torna a perseguitarmi. Le foto sono sempre diverse, scattate nei posti più disparati: letto, bagno, salotto, centri scommesse. Si vede che lo inquadra in modo da farlo diventare più lungo, però ho già rifiutato quel curriculum la prima volta ed insistere non ha senso. Non capisco proprio questa ossessione: con tante ditte che ci sono in giro, perché vuole entrare proprio nella mia?”.
Su LinkedIn, negli ultimi anni, sempre più addetti alle Risorse Umane hanno denunciato l’invio massivo nei messaggi privati di curriculum vitae non desiderati, senza adeguate competenze e senza filtri. Una piaga che la piattaforma social non è riuscita ancora a fermare con nessun algoritmo e che sembra destinata ad allargarsi.
Giulia ha denunciato il fatto alle Forze dell’Ordine, che si sono recate a casa del disoccupato, ma pare che contro di lui non verrà formalizzata nessuna accusa. Una decisione che, se confermata, inibirebbe ancora di più la denuncia di tali avvenimenti da parte di chi deve selezionare il personale aziendale.
“Sventolare il proprio curriculum così è un mero atto di esibizionismo – spiega la psicologa del lavoro Marzia Mobbi – e certamente denota una profonda insicurezza. Di solito queste persone, se si arriva ad un colloquio conoscitivo, sono timide e represse, e dunque credono di poter contare tutto sul loro curriculum, che è la prima cosa che mostrano nonostante non sia stato richiesto”.
Andrea Bonechi
L’articolo LinkedIn, impiegata HR denuncia disoccupato che le mandava in privato foto del suo curriculum proviene da Lercio.