Mal francese: la crisi politica non ha fine, Sébastien Lecornu dà la dimissioni. Per Macron non restano che le elezioni?

Mal francese: la crisi politica non ha fine, Sébastien Lecornu dà la dimissioni. Per Macron non restano che le elezioni?

Continua la crisi politica che da anni caratterizza il contesto politico francese. Il primo ministro Sébastien Lecornu, a un giorno esatto dall’annuncio del suo governo, ha presentato le dimissioni. Avrebbe dovuto tenere un discorso programmatico all’Assemblea Nazionale domani, 7 ottobre.

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Secondo quanto si legge sulla stampa a far crollare subito l’impalcatura del nuovo esecutivo sarebbe stata la lista contestata di ministri. Per Emmanuel Macron – il presidente francese ha accettato le dimissioni di Lecornu- si riapre dunque una faticosa pagina di politica interna. E le opposizioni tornano a chiedere il voto da parte dei cittadini.

Perché Sébastien Lecornu si è dimesso da primo ministro francese?

«Questi ministri – ha pubblicato su X Lecornu poche ore fa, prima che tutto precipitasse – avranno la difficile missione di fornire al Paese un bilancio entro il 31 dicembre e di servire la Francia». Le sue dimissioni gettano di nuovo il Paese in un clima di incertezza politica rispetto all’immediato futuro. Tra pochi minuti – alle 10:45 – è atteso un suo discorso alla nazione.

Il primo ministro dimissionario francese ha azzardato sulla squadra di governo. Ha infatti proposto praticamente gli stessi membri dell’esecutivo di François Bayrou, sfiduciato alcune settimane fa. Per rendere l’idea dell’instabilità politica d’Oltralpe basta un numero: in due anni sono cambiati cinque premier.

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Emmanuel Macron, al suo secondo mandato all’Eliseo, non gode più di un’ampia popolarità: sia da sinistra sia da destra. «Non potrà esserci alcuna stabilità ristabilita senza un ritorno alle urne e senza lo scioglimento dell’Assemblea nazionale», ha detto il leader di RN Jordan Bardella.

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Emmanuel Macron

La risposta dei mercati alla crisi francese

L’indice Cac 40 ha decuto l’1,75% a 7.938 punti, mentre lo spread tra Italia e Francia è negativo per 4,2 punti, con il rendimento annuo italiani in rialzo di 4,3 punti al 3,55% e quello francese di 8 punti al 3,59%. Quello di Lecornu è il mandato più breve nella storia della Quinta Repubblica.