Maxi multa ad Apple da 98,6 milioni da parte dell’Antitrust per abuso di posizione dominante

Maxi multa ad Apple da 98,6 milioni da parte dell’Antitrust per abuso di posizione dominante

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha multato Apple per 98.6 milioni di euro con l’accusa di abuso di posizione dominante. Apple, si legge nella nota dell’Antitrust, «ha violato l’articolo 102 del TFUE per quanto riguarda il mercato della fornitura agli sviluppatori di piattaforme per la distribuzione online di app per utenti del sistema operativo iOS. In tale mercato, Apple è in posizione di assoluta dominanza tramite il suo App Store».

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Le ragioni dell’Antitrust

In particolare, spiega l’Antitrust, «gli sviluppatori terzi sono obbligati ad acquisire uno specifico consenso per la raccolta e il collegamento dei dati a fini pubblicitari tramite una schermata imposta da Apple, il c.d. ATT prompt che, tuttavia, non risulta sufficiente a soddisfare i requisiti previsti dalla normativa in materia di privacy, costringendo quindi gli sviluppatori a duplicare la richiesta di consenso per lo stesso fine».

L’Antitrust «ha accertato che le condizioni dell’ATT policy sono imposte unilateralmente, sono lesive degli interessi dei partner commerciali di Apple e non sono proporzionate per raggiungere l’obiettivo di privacy, così come asserito dalla società”. Infatti, “dal momento che i dati degli utenti sono un elemento fondamentale su cui si basa la capacità di fare pubblicità online personalizzata, l’inevitabile duplicazione delle richieste di consenso indotta dalle modalità di implementazione dell’ATT policy – che restringe le possibilità di raccolta, collegamento e utilizzo di tali dati – causa un pregiudizio all’attività degli sviluppatori, che basano il proprio modello di business sulla vendita di spazi pubblicitari, e anche a quella degli inserzionisti e delle piattaforme di intermediazione pubblicitaria».

Questa duplicazione, conclude l’Antitrust, «produce un’assenza di proporzionalità delle regole dell’ATT policy, considerato che Apple avrebbe dovuto garantire lo stesso livello di privacy degli utenti prevedendo la possibilità, per gli sviluppatori, di ottenere il consenso alla profilazione in un’unica soluzione».

Si tratta di una nuova maxi multa dopo quella di aprile da 700 milioni che la Commissione europea aveva irrogato sempre nei confronti di Apple per violazione delle regole sul digitale e contro la quale la big tech di Cupertino aveva presentato ricorso.