NAPOLI – Continua la crisi infortuni del Napoli. L’incidente a Lukaku che, a inizio stagione, sembrava solo un piccolo colpo di sfortuna (fuori fino a gennaio) era invece un chiaro segnale del destino. L’annata del Napoli finora è stata funestata da affaticamenti muscolari, fratture, slogature che hanno letteralmente decimato i giocatori a disposizione di Conte, costringendolo a prendere decisioni estreme tra cui cambiare continuamente modulo di gioco e far scendere in campo Lucca.
Mentre scriviamo – perché la situazione potrebbe peggiorare da un momento all’altro – gli infortunati sono: il primo e il terzo portiere (Meret: frattura al piede, Contini: frattura alla mano), Lobotka (adduttori disintegrati), Rahmani (bicipite femorale arrestato), per non parlare del lieve affaticamento muscolare di Hojlund che non passa da settimane, dell’affaticamento alla coscia sinistra di Neres procurato da uno spiffero che lo ha colpito nella partita contro l’Inter e del giornalista che si è rotto il menisco mentre faceva una domanda a Conte sulla situazione infortuni della squadra.
Quello che preoccupa di più, però, è lo stop a lungo termine per De Bruyne, che si è infortunato dopo aver segnato il rigore dell’1-0 contro i nerazzurri, con il suo bicipite femorale che ha subito una lesione di alto grado dopo aver compiuto un movimento innaturale per lui: un tiro in porta.
Un’autentica maledizione che i per nulla scaramantici partenopei hanno già iniziato a combattere creando un magico cornetto di ferro di Fuorigrotta forgiato nel fuoco delle viscere del Vesuvio e temprato nel sangue di San Gennaro, che domani sarà fatto deglutire a forza al preparatore atletico del Napoli.
Il Sindaco Gaetano Manfredi, di fede juventina, è stato intanto quasi scuoiato quando stamattina ha inaugurato il nuovo reparto Ortopedia dell’Ospedale Cardarelli, intitolato ad Antonio Conte, facendo la seguente battuta: “Beh, con tanti infortunati questo nuovo padiglione era necessario”. Ora è ricoverato in terapia intensiva in attesa di essere picchiato di nuovo.
Stefano Pisani
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