L’industria dell’intrattenimento si prepara a un terremoto senza precedenti. Netflix ha annunciato l’acquisizione di Warner Bros. per la cifra record di 82,7 miliardi di dollari, in quella che si configura come la più grande operazione di consolidamento mai vista nel settore dei media.
L’operazione, che dovrà ancora superare l‘esame dei regolatori federali, includerebbe tutti gli asset dello studio hollywoodiano: dalla produzione cinematografica e televisiva a HBO Max, passando per la divisione gaming Warner Bros. Games. Una mossa che arriva in un momento di particolare fragilità per Hollywood, ancora alle prese con le conseguenze della pandemia, degli scioperi del 2023 e di una crescente instabilità finanziaria.
La nascita di un gigante senza precedenti
Se l’acquisizione venisse approvata, nascerebbe un gigante dello streaming con una quota di mercato del 33% negli Stati Uniti, distanziando nettamente Amazon Prime Video fermo al 21%. Netflix ha dichiarato che manterrà operative le attività esistenti di Warner Bros., inclusi HBO Max e HBO come servizi separati, almeno inizialmente. Greg Peters, co-CEO di Netflix, ha sottolineato la potenza del marchio HBO senza però specificare i dettagli dell’integrazione futura. Gli analisti prevedono inevitabili aumenti di prezzo e possibili pacchetti combinati, sul modello di quanto già fatto da Disney con i suoi servizi.
Il percorso verso l’approvazione si annuncia però tortuoso: l’amministrazione Trump ha espresso “forte scetticismo” sull’operazione, mentre la senatrice Elizabeth Warren l’ha definita un “incubo”, sostenendo che porterà a prezzi più alti e meno scelta per i consumatori. Anche Paramount ha contestato la regolarità del processo di acquisizione.
Che fine faranno i cinema?

L’impatto più controverso riguarda le sale cinematografiche. Netflix ha sempre privilegiato lo streaming rispetto alle uscite in sala, trattando queste ultime come un ripensamento. Sebbene Ted Sarandos, co-CEO di Netflix, abbia promesso di mantenere le uscite cinematografiche di Warner Bros., ha anche ribadito che le finestre di distribuzione tradizionali “non sono amichevoli per il consumatore” e dovranno “evolversi”.
Cinema United, la più grande associazione di categoria degli esercenti americani, ha definito l’operazione “una minaccia senza precedenti” per l’industria cinematografica globale. Le preoccupazioni coinvolgono anche gli artisti: registi e sceneggiatori temono un’ulteriore riduzione degli spazi creativi e della diversità delle produzioni.
Come ha dichiarato lo sceneggiatore C. Robert Cargill, “l’obiettivo finale di questi consolidamenti è limitare le scelte nell’intrattenimento a pochi provider selezionati”, con il rischio di omologare l’intera industria e trasformare tutto in un “contenuto senz’anima”.
Netflix-Warner Bros., la posta in gioco è altissima: è la fine dei cinema? è stato pubblicato per la prima volta su Lega Nerd. L’utilizzo dei testi contenuti su Lega Nerd è soggetto alla licenza Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia License. Altri articoli dello stesso autore: Umberto Stentella
