Ogyre, la startup che recupera plastica dal mare grazie ai pescatori, chiude un round da 3,8 milioni di euro

Ogyre, la startup che recupera plastica dal mare grazie ai pescatori, chiude un round da 3,8 milioni di euro

Ogyre, startup che ripulisce gli oceani dalla plastica, ha chiuso un aumento di capitale da 3,8 milioni di euro. Fondata nel 2021, la società nel 2024 ha segnato il break-even con un fatturato di oltre 2 milioni di euro e si prepara, grazie al round guidato da Vertis SGR, ad affrontare la fase di scale-up, con la partecipazione di Crédit Agricole Italia e Open Venture nel ruolo di co-investitori. Lo scorso anno la startup guidata da Antonio Augeri e Andrea Faldella era risultata tra le 10 finaliste di SIOS24 Winter.

Antonio Augeri
Antonio Augeri, co-founder Ogyre

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Le ambizioni di Ogyre

Ogyre lavora a stretto contatto con pescatori e comunità locali in Italia, Indonesia, Brasile e Senegal contribuendo a ripulire l’oceano e le coste e salvaguardando gli ecosistemi marini. Tutto questo passa per la piattaforma, che traccia tramite tecnologia blockchain le attività di pesca dei rifiuti. Tra i supporter: Luna Rossa, Panerai, Feltrinelli, AS Roma e oltre 200.

Luna Rossa Ogyre

L’aumento di capitale sarà destinato ad ampliare a livello globale la missione di Ogyre in nuovi Paesi, con un focus particolare sulle aree più colpite dall’inquinamento marino. L’obiettivo per il 2026 è raggiungere un target di raccolta annuo di 2 milioni di chili di rifiuti, con una media di 5 tonnellate rimosse al giorno, pari a un volume cinque volte superiore rispetto al 2025, puntando a un traguardo complessivo di 20 milioni di chili raccolti entro il 2030. Il team, che oggi conta 25 persone in Italia, grazie a questo aumento di capitale si rafforzerà con l’obiettivo di espandere la propria presenza in Europa e attrarre nuovi partner internazionali.

Ogyre dopo il round

L’investimento continuerà a puntare sull’impatto sociale del progetto. L’azienda, infatti, promuove, infatti, lo sviluppo sostenibile delle comunità costiere, impiegando sulle proprie imbarcazioni oltre 130 pescatori e collabora con le cooperative sul territorio per inviare i materiali raccolti a riciclo o a uno smaltimento responsabile.

Pescatori Flotta Senegal

Una parte dei fondi sarà destinata all’evoluzione continua della propria tecnologia, che analizza i dati tracciati e trasparenti sullo stato dell’inquinamento da rifiuti marini e smaltimento della plastica dai bacini idrici del Pianeta. «Grazie ai nuovi capitali potremo accelerare in modo significativo il raggiungimento dei nostri obiettivi di raccolta, con un approccio scientifico basato sul tracciamento sistematico del ciclo di vita dei rifiuti», ha commentato Antonio Augeri, co-founder & CEO di Ogyre.

«Con l’aumento di capitale sarà possibile scalare il modello Ogyre in Paesi esteri e attrarre nuovi partner internazionali, permettendoci di conseguenza di avere un impatto sempre maggiore. L’ampliamento delle nostre operazioni su nuovi porti offrirà a molte aziende l’opportunità di esercitare un impatto reale ancora più forte su ambiente, comunità locali e condivisione di conoscenza sullo stato di salute dei mari, in linea con gli SDG dell’Agenda 2030», spiega Andrea Faldella, co-founder & CEO di Ogyre.