Indubbiamente i ragazzi della startup Flatter Than Earth sanno mettere in scena un teatrino delle marionette davvero inquietante, visti i risultati ottenuti con Once Upon A Puppet, platform 2D / 2,5 D approdato su tutte le principali piattaforme.
Once Upon A Puppet, come un Pinocchio disturbato
Il Re ha perso il proprio erede e, in preda alla disperazione, ha esiliato alcuni teatranti nel lugubre Sottopalco. Sono legati – è proprio il caso di dirlo – dal medesimo destino il guanto di Nieve, una manodoperista esiliata nel Sottopalco, e la marionetta impolverata Drev, che collaborando dovranno tentare di riemergere fino a tornare sulle quinte.

Ce ne è abbastanza per un film della Disney, invece Once Upon A Puppet è l’opera prima di una startup videoludica che pare già ora destinata a grandi cose. Abbiamo atteso a recensirlo in quanto il gioco è sì convincente sul fronte artistico e contenutistico, ma pure flagellato da una miriade di bug e glitch, tra mancate compenetrazioni, PNG chiave che smettono di interagire nel momento meno opportuno e oggetti che non compaiono dove dovrebbero.
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La nostra speranza, insomma, era che nel mentre arrivassero patch miracolose: siamo sicuri che presto giungeranno. Non potendo più attenderle e nemmeno ignorare queste piccole ma significative sbavature, dobbiamo perciò mettere nero su bianco che Once Upon A Puppet è un platform 2D/2,5D a dir poco delizioso, con diversi enigmi ambientali semplici ed efficaci che potrebbe però costringervi in più di una occasione a ricaricare dall’ultimo checkpoint perché non sempre tutto va in scena nel migliore dei modi. La magia del teatro?