È stato pubblicato sul Journal of Applied Ecology un recente studio sui pinguini africani (Spheniscus demersus). La specie è in via di estinzione e la ricerca è stata condotta dall’Università di St Andrews. I pinguini africani si procurano ormai il cibo seguendo i pescherecci commerciali, perché la pesca in mare aperto è diventata scarsa per gli animali. Si crea così una vera competizione alimentare con l’uomo: cercare pesce vicino ai pescherecci significa anche finire intrappolati nelle reti da pesca o morire per incidente.
Gli scienziati hanno applicato una metrica chiamata “intensità di sovrapposizione” che, per la prima volta, misura l’estensione dello spazio condiviso tra pinguini e imbarcazioni. Inoltre, permette di contare quanti pinguini sono coinvolti in questa sovrapposizione.
Si crea un circolo vizioso. Pesca intensiva, inquinamento e cambiamenti climatici rendono le acque sempre meno popolate di pesci. I pinguini si dirigono verso i pescherecci ricchi di sardine e acciughe, risorse fondamentali per l’economia locale. Questo meccanismo ha causato un crollo dell’80% della popolazione dei pinguini africani. La Dott.ssa Jacqueline Glencross dello Scottish Oceans Institute è l’autrice principale dello studio e l’inventrice della metrica sull’intensità di sovrapposizione. È la scarsità di pesce nelle acque a spingere gli animali verso le barche e i porti.

Un anno chiave per i pinguini africani: dove è iniziata la sovrapposizione e dove si è ripensata la pesca in termini di ecosostenibilità
Il 2016 è stato un anno chiave: il primo in cui si è iniziato a misurare scientificamente questo processo. In un anno con bassa biomassa ittica, circa il 20% dei pinguini si nutriva nelle stesse aree dei pescherecci attivi. Al contrario, negli anni con stock ittici più sani, la sovrapposizione è scesa fino al 4%. I pinguini hanno periodi dell’anno particolarmente sensibili, come la cova e l’allevamento dei pulcini, momenti in cui devono procurarsi più cibo.
La pesca e le attività umane dovranno essere ripensate in termini di ecosostenibilità, con la progettazione di aree marine protette non solo fisse ma anche dinamiche, in grado di adattarsi alla distribuzione del pesce e degli animali. Oltre ai pinguini, sarà necessario tutelare anche le specie ittiche e vegetali fondamentali per il loro sostentamento.
E i pinguini africani non restano immobili: hanno persino vinto una causa giudiziaria. Tra Alta Corte e governo sudafricano si è deciso di chiudere le attività di pesca nelle zone riproduttive dei pinguini, imponendo limiti e divieti nelle aree biologicamente più sensibili. Al momento, uno dei luoghi più importanti per la loro conservazione è Robben Island.
Pinguini a rischio di estinzione: uno studio svela una nuova minaccia è stato pubblicato per la prima volta su Lega Nerd. L’utilizzo dei testi contenuti su Lega Nerd è soggetto alla licenza Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia License. Altri articoli dello stesso autore: Daniela Giannace
