Ponte sullo Stretto, quanto costerà non costruirlo e che cosa rischiano le istituzioni statali ed Eurolink?

Ponte sullo Stretto, quanto costerà non costruirlo e che cosa rischiano le istituzioni statali ed Eurolink?

Il Ponte sullo Stretto di Messina è una scommessa molto costosa. Se, infatti, l’infrastruttura non venisse realizzata, lo Stato dovrà pagare penali del 5% mentre il consorzio Eurolink, guidato da Webuild, invece, dovrà versare cifre che possono superare il milione di euro per ogni giorno di ritardo. Le somme sono state fissate nel contratto siglato lo scorso 5 agosto.

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Le penali previste

In caso di blocco dei lavori o di recesso, lo Stato sarebbe, appunto, costretto a pagare penali che ammontano al 5% dei lavori non eseguiti, fino a un massimo dei quattro quinti del valore complessivo del contratto. Se, quindi, la Corte dei Conti darà il via libera alla delibera Cipess, lo Stato pagherà un massimo di 400 milioni di euro nel caso in cui l’opera non venga realizzata.

Ma le penali non colpiscono solo lo Stato. In caso di inadempienze da parte di SdM, l’azienda sarebbe costretta a pagare un milione di euro per ogni giorno di ritardo. A garanzia degli impegni presi, è stata inoltre depositata una cauzione da 650 milioni di euro.

I numeri del Ponte sullo Stretto

La realizzazione del progetto approvato dal Cipess è stata stimata in 10,6 miliardi di euro.

Il ponte presentato nel progetto approvato sarà lungo 3.666 metri, con una campata centrale sospesa di 3.300 metri. È proprio questo numero a fare la differenza: la campata unica sarà la più lunga al mondo. Largo circa 60 metri, sarà così strutturato: tre corsie stradali per senso di marcia, due binari ferroviari e due corsie di servizio.

La capacità massima di transito è stata stimata in 200 treni/giorno e 6.000 veicoli/ora, e sarà aperto 365 giorni l’anno, 24 ore al giorno.

Con un sistema infrastrutturale che sarà realizzato su entrambe le sponde dello Stretto, con oltre 40 chilometri di strade e ferrovie, sono previste opere di collegamento funzionali e non funzionali al Ponte (tra cui tre stazioni ferroviarie a Messina e il centro direzionale in Calabria) e opere di mitigazione e compensazione ambientale, territoriale e sociale. Tra le più grandi previste ci sono anche tre stazioni ferroviarie nella città di Messina (Papardo, Annunziata ed Europa), che permetteranno di collegare il ponte con Università, ospedali e con il centro cittadino.