Uno degli argomenti che presto saranno trattati da documentari di divulgazione e, si spera, anche dai giornali, riguarda le ondate di calore marine. Momenti in cui la temperatura dell’acqua aumenta, mettendo in pericolo animali e ecosistema. Mentre molte coste del Pacifico si preoccupano dello scolorimento dei coralli, altre scoprono la forza delle foreste di alghe in aree marine protette (AMP). Le alghe potrebbero rappresentare una valida protezione per pesci e coralli? Un articolo dedicato è stato pubblicato sul Journal of Applied Ecology.
Gli scienziati dell’Ucla, Università della California di Los Angeles, hanno osservato quattro decenni di immagini satellitari. Studiando, così, l’impatto delle aree marine protette sulle foreste di alghe lungo la costa. Se in queste aree, vengono limitate attività umane e soprattutto la pesca, ne trarranno vantaggio interi ecosistemi. L’effetto complessivo delle AMP viene compromesso proprio dalle ondate di calore (anni 2014 – 2016). Le foreste di alghe marine sono riuscite a riprendersi proprio nelle AMP perché protette dalle attività umane. Questa resistenza si può replicare in altre parti del mondo.
La geografia delle foreste di alghe: dove si trovano e perché è importante richiamare l’attenzione della cooperazione internazionale e ambientale
Le foreste di alghe si trovano, infatti, in tutto il mondo. Prediligono le coste con acque fredde e temperate. Le ritroviamo nella costa pacifica nordamericana, nel Regno Unito, in Sudafrica e Australia. Questo continente è preoccupato per la perdita dei coralli a causa dei cambiamenti climatici. La fauna marina vive, si nutre e si nasconde tra le alghe. Sono habitat produttivi e interessano anche i pescatori perché lì nuotano i pesci importanti per il commercio.
Le alghe catturano il carbonio e resistono all’energia delle onde, da qui può nascere un confronto costruttivo importante sulla perdita di spiagge dovuta a erosione e grandi ondate. Proprio nel Nord America Occidentale, le foreste di alghe sono diminuite a causa delle ondate di calore marine. È crollato il numero di animali importanti di questo habitat, tra cui stelle marine e ricci di mare.
Su questa perdita, sono intervenuti diversi esperti ma anche autorità competenti. Insieme al divieto di pesca, al disegno e creazione di aree marine protette più vaste, devono aumentare le ricerche sulle specie resistenti e non alle ondate di calore e al cambiamento climatico. Anche qui, un richiamo alle istituzioni internazionali di cooperazione ambientale, per nuovi obiettivi da raggiungere entro il 2030 ma con una visione di decenni ancora più ampia.
Scoperta la soluzione per salvare le foreste di alghe dal riscaldamento degli oceani è stato pubblicato per la prima volta su Lega Nerd. L’utilizzo dei testi contenuti su Lega Nerd è soggetto alla licenza Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia License. Altri articoli dello stesso autore: Daniela Giannace