Startup, bene ma non benissimo. Poco più di 1 miliardo di euro in 204 round: nel 2025 più operazioni ma meno capitale [REPORT]

Startup, bene ma non benissimo. Poco più di 1 miliardo di euro in 204 round: nel 2025 più operazioni ma meno capitale [REPORT]

Dieci anni volati via come un soffio di vento. Eppure quante cose sono cambiate. Tecnologie certamente, ma anche persone. Piattaforme, infrastrutture, dispositivi, ma anche visioni necessariamente allargate dell’innovazione, talvolta a parole e non nei fatti. Ma abbiamo bisogno di una lucida visione e di una consapevole comprensione dei limiti di intuizioni che faticano a diventare ecosistema allargato, coeso, plurale. D’altronde le idee da sole non bastano. Vanno rese scalabili per diventare imprese.

Il nostro SIOS – ossia lo StartupItalia Open Summit – in questo 2025 spegne una candelina importante e come ogni anno anche questa edizione porta in dote una fotografia della vitalità imprenditoriale dell’Italia fatta di numeri, visioni e soprattutto ambizioni. Una generazione di imprese innovative è pronta sì a misurarsi con i mercati internazionali, ma deve ancora spesso imparare a fare sistema. Perché fare startup oggi non è più soltanto un lampo di creatività: implica disciplina, governance, scalabilità, capacità di portare valore dove prima non c’era.

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Anche per questo ogni anno la redazione di StartupItalia con questo report offre una panoramica sugli investimenti nel Paese, includendo i momenti salienti, i mega round e un confronto con l’estero. La fotografia sullo stato dell’ecosistema dell’innovazione ci spinge a considerare capitali, round e fondi, ma la mappa degli investimenti ci ricorda che l’evoluzione dell’ecosistema passa attraverso l’analisi dei successi e dei fallimenti, affinché ogni storica caduta diventi conoscenza condivisa e carburante per i founder di domani.

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Fonte: That’s Round 2025, scarica il paper a fondo pagina

Dieci anni, scrivevamo. Proprio dieci anni fa SIOS nasceva in un’Italia in cui l’innovazione era ancora forse più una promessa che un sistema. Oggi quella promessa prova a diventare altro: startup, investitori, corporate, ricerca, istituzioni. Non siamo più all’anno zero. Ma non siamo ancora al punto di svolta. I numeri del 2025 raccontano bene questa fase intermedia. 204 round per 1,1 miliardi di euro: più operazioni, più attività, più movimento. Eppure meno capitale rispetto al 2024. È il segno di un mercato che si muove, ma non accelera. I deal crescono, i capitali si concentrano e le grandi operazioni pesano quasi il 40% della raccolta complessiva. La fascia centrale – quella dove le startup dovrebbero fare il salto di scala – resta la più fragile.

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Fonte: That’s Round 2025, scarica il paper a fondo pagina

L’Italia investe di più in settori complessi: biotech, medtech, deeptech, fintech. E questo è un segnale di maturità. Ma senza un numero sufficiente di exit, il sistema rischia di rimanere incompiuto. Le startup nascono, crescono, ma faticano a chiudere il ciclo. E senza quel ciclo, l’innovazione non diventa industria. In questo, l’Italia riflette un limite europeo più ampio: forte nella creazione di startup, debole nella capacità di trasformarle in campioni globali. Non manca il talento, bensì una strategia condivisa su capitali, mercati e coraggio.

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Fonte: That’s Round 2025, scarica il paper a fondo pagina

E allora cosa possiamo fare di più? Lo abbiamo già ricordato nel documento di metà anno. Dobbiamo fare sistema, o meglio ecosistema. Creare formule vincenti che rafforzino le alleanze andando oltre i silos del passato. Tocca a noi, come ecosistema, incrementare il peso di queste traiettorie, definirle in logica plurale. Serve una visione industriale condivisa, politiche pubbliche più audaci e costanti e un impegno collettivo per portare l’Italia all’altezza delle sue ambizioni.

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Fonte: That’s Round 2025, scarica il paper a fondo pagina

Perché l’innovazione non può essere solo un tema da trattare durante convention o eventi: è la condizione per il nostro futuro. Ed è da respirare nelle città connesse, nelle fabbriche intelligenti, nei trasporti smart. Questo paper nasce da qui e come sempre scriveteci per segnalazioni. Dieci anni di SIOS ci hanno insegnato che l’ecosistema non è un luogo, ma una scelta collettiva. I prossimi dieci diranno se saremo capaci di fare il passo più difficile: passare dal movimento alla crescita reale.