Mentre in Italia i politici al governo ripetono che non bisogna andare allo scontro con Donald Trump, dato che nella propria lettera ha avvertito la Ue di essere pronto a portare i dazi dal 30 al 60 per cento in caso di ritorsioni, Emmanuel Macron via X ha proposto pubblicamente alla Commissione Ue di Ursula von der Leyen di ricorrere all’arma dello Strumento anti-coercizione. Ma di cosa si tratta?
Cos’è lo Strumento anti-coercizione nelle mani della Ue?
Lo strumento anti-coercizione è stato previsto e finalizzato dalla Ue nell’ottobre 2023, quando l’America di Joe Biden era un solido alleato e il pericolo commerciale era rappresentato da Pechino che aveva imposto forti limitazioni commerciali alla Lituania a seguito dell’annuncio da parte di quest’ultima di voler intensificare le relazioni commerciali con Taiwan del giugno 2021.

L’Ue può avvalersi di una serie di misure antidumping e imporre delle sanzioni a Paesi al di fuori del club comunitario qualora questi siano responsabili di pratiche commerciali sleali all’interno del mercato europeo. La sanzione assume la forma di dazi o tariffe nei confronti dei prodotti oggetto di dumping.

L’Unione europea è inoltre membro dell’Organizzazione mondiale del commercio (OMC), che funge da mediatore nelle controversie tra membri. Le procedure necessarie tuttavia possono richiedere molto tempo e non arrivare a coprire tutte le violazioni.

Come funziona lo strumento anti-coercizione?
Lo scopo dello strumento anti-coercizione è quello di agire da deterrente, consentendo all’Ue di risolvere i conflitti commerciali attraverso la diplomazia.

Tuttavia, se le circostanze lo richiedessero, potrebbe essere impiegato per intraprendere azioni contro Paesi extra-europei, avvalendosi di misure che vanno dalle limitazioni commerciali alle restrizioni per investimenti e finanziamenti. Ed è proprio per tale finalità che è stato evocato dall’attuale inquilino dell’Eliseo, Macron.
Gli Stati Uniti nel corso del 2018, hanno imposto dazi sulle importazioni di acciaio e alluminio, che gli eurodeputati non hanno tardato a definire inaccettabili e incompatibili con le regole dell’OMC. Inoltre erano preoccupati per i dazi doganali statunitensi sulle olive spagnole, imposte nello stesso anno.