Sulle Autostrade italiane nel 2026 correranno i rincari dei pedaggi (nonostante le promesse di Salvini)

Sulle Autostrade italiane nel 2026 correranno i rincari dei pedaggi (nonostante le promesse di Salvini)

Il ministro alle Infrastrutture Matteo Salvini ci aveva messo la faccia, promettendo che i pedaggi delle autostrade non sarebbero aumentati ulteriormente dopo i rincari dello scorso gennaio. Poi nelle stesse ore in cui il leader della Lega incassava l’ok a due misure identitarie in Manovra (lo stop all’aumento dell’età pensionabile e la flat tax ormai ridotta a intervento a favore solo dei più giovani) parallelamente ammetteva la sconfitta sul fronte autostradale: i rincari a gennaio ci saranno eccome.

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Matteo Salvini

Aumentano (ancora) i pedaggi autostradali

A comunicare il rincaro dei pedaggi lo stesso Matteo Salvini che subito scarica la colpa su un verdetto della Consulta datato 14 ottobre 2025: «La sentenza contraria della Corte Costituzionale ha vanificato lo sforzo del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini e dello stesso governo di congelare le tariffe» dei pedaggi autostradali «fino a definizione dei nuovi Pef (Piani economici finanziari, ndr) regolatori», si legge nella nota del dicastero.

autostrade

In realtà però già in piena estate (guarda caso) la maggioranza di governo aveva provato a ritoccare all’insu i pedaggi autostradali con milioni di italiani pronti a mettersi in marcia. A firmare la richiesta era stata proprio una deputata leghista, Elisa Montemagni, insieme ai relatori di Fratelli d’Italia, Massimo Milani ed Antonio Baldelli e a uno di Forza Italia, Francesco Battistoni. L’emendamento prevedeva, dal primo di agosto, un incremento di un millesimo di euro a chilometro (un euro ogni mille chilometri) su tutte le tratte in gestione Anas. Il rincaro si sarebbe dovuto applicare indistintamente su auto, suv, camper e moto, i camion e traini, portando nelle casse del gestore della rete autostradale 90 milioni di euro in più.

Variazione percentuale della tariffa a seconda della tratta

Tratta Percentuale
Ivrea-Torino-Piacenza -1,35%
Autostrade per l’Italia 1,50%
Brennero 1,46%
Brescia – Padova 1,50%
Autovia Padana 1,50%
Salt – Tronco Autocisa 1,50%
Concessioni del Tirreno Tronco A10 -3,61%
Concessioni del Tirreno Tronco A12 -6,30%
Consorzio Autostrade Siciliane 1,50%
Autostrade Alto Adriatico 0,00%
Milano Serravalle 1,50%
Tangenziale di Napoli 1,50%
Rav 1,50%
Sat 1,50%
Salerno – Pompei – Napoli 1,925%
Satap A4 1,50%
Ivrea-Torino-Piacenza Tronco A21 -8,03%
Sav 1,50%
Sitaf 1,50%
Fiori – Tronco A6 1,50%
Cav 1,50%
Strada dei Parchi 0,00%
Asti – Cuneo 1,50%
Pedemontana Lombarda 1,50%
TE 1,50%
Brebemi 1,50%

Gli aumenti autostradali del 2026

L’adeguamento dell’1,5% vale per la quasi totalità della concessioni autostradali. Per le società Concessioni del Tirreno (Tronco A10 e A12), Ivrea-Torino-Piacenza p.a. (Tronco A5 e A21) e Strada dei Parchi, in vigenza di periodo regolatorio, non sono previsti aumenti tariffari a carico dell’utenza, in linea con i rispettivi Atti convenzionali vigenti. Per la Strada dei parchi e l’Alto Adriatico (con pef in aggiornamento) la tariffa resta invariata mentre un aumento pari all’1,925% è riconosciuta alla concessionaria Salerno-Pompei-Napoli, con pef vigente, mentre è riconosciuto un adeguamento tariffario pari all’1,46% per la società Autostrada del Brennero, “con concessione scaduta, per la quale è in corso il riaffidamento della medesima”, spiega il Ministero. Per la Ivrea-Torino-Piacenza la variazione nella tabella del Mit è indicata negativa dell’8,03% quella della Tirreno Tronco A10 e A12 rispettivamente del 3,69% e del 6,3%.