Il ministro alle Infrastrutture Matteo Salvini ci aveva messo la faccia, promettendo che i pedaggi delle autostrade non sarebbero aumentati ulteriormente dopo i rincari dello scorso gennaio. Poi nelle stesse ore in cui il leader della Lega incassava l’ok a due misure identitarie in Manovra (lo stop all’aumento dell’età pensionabile e la flat tax ormai ridotta a intervento a favore solo dei più giovani) parallelamente ammetteva la sconfitta sul fronte autostradale: i rincari a gennaio ci saranno eccome.

Aumentano (ancora) i pedaggi autostradali
A comunicare il rincaro dei pedaggi lo stesso Matteo Salvini che subito scarica la colpa su un verdetto della Consulta datato 14 ottobre 2025: «La sentenza contraria della Corte Costituzionale ha vanificato lo sforzo del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini e dello stesso governo di congelare le tariffe» dei pedaggi autostradali «fino a definizione dei nuovi Pef (Piani economici finanziari, ndr) regolatori», si legge nella nota del dicastero.

In realtà però già in piena estate (guarda caso) la maggioranza di governo aveva provato a ritoccare all’insu i pedaggi autostradali con milioni di italiani pronti a mettersi in marcia. A firmare la richiesta era stata proprio una deputata leghista, Elisa Montemagni, insieme ai relatori di Fratelli d’Italia, Massimo Milani ed Antonio Baldelli e a uno di Forza Italia, Francesco Battistoni. L’emendamento prevedeva, dal primo di agosto, un incremento di un millesimo di euro a chilometro (un euro ogni mille chilometri) su tutte le tratte in gestione Anas. Il rincaro si sarebbe dovuto applicare indistintamente su auto, suv, camper e moto, i camion e traini, portando nelle casse del gestore della rete autostradale 90 milioni di euro in più.
Variazione percentuale della tariffa a seconda della tratta
| Tratta | Percentuale |
|---|---|
| Ivrea-Torino-Piacenza | -1,35% |
| Autostrade per l’Italia | 1,50% |
| Brennero | 1,46% |
| Brescia – Padova | 1,50% |
| Autovia Padana | 1,50% |
| Salt – Tronco Autocisa | 1,50% |
| Concessioni del Tirreno Tronco A10 | -3,61% |
| Concessioni del Tirreno Tronco A12 | -6,30% |
| Consorzio Autostrade Siciliane | 1,50% |
| Autostrade Alto Adriatico | 0,00% |
| Milano Serravalle | 1,50% |
| Tangenziale di Napoli | 1,50% |
| Rav | 1,50% |
| Sat | 1,50% |
| Salerno – Pompei – Napoli | 1,925% |
| Satap A4 | 1,50% |
| Ivrea-Torino-Piacenza Tronco A21 | -8,03% |
| Sav | 1,50% |
| Sitaf | 1,50% |
| Fiori – Tronco A6 | 1,50% |
| Cav | 1,50% |
| Strada dei Parchi | 0,00% |
| Asti – Cuneo | 1,50% |
| Pedemontana Lombarda | 1,50% |
| TE | 1,50% |
| Brebemi | 1,50% |
Gli aumenti autostradali del 2026
L’adeguamento dell’1,5% vale per la quasi totalità della concessioni autostradali. Per le società Concessioni del Tirreno (Tronco A10 e A12), Ivrea-Torino-Piacenza p.a. (Tronco A5 e A21) e Strada dei Parchi, in vigenza di periodo regolatorio, non sono previsti aumenti tariffari a carico dell’utenza, in linea con i rispettivi Atti convenzionali vigenti. Per la Strada dei parchi e l’Alto Adriatico (con pef in aggiornamento) la tariffa resta invariata mentre un aumento pari all’1,925% è riconosciuta alla concessionaria Salerno-Pompei-Napoli, con pef vigente, mentre è riconosciuto un adeguamento tariffario pari all’1,46% per la società Autostrada del Brennero, “con concessione scaduta, per la quale è in corso il riaffidamento della medesima”, spiega il Ministero. Per la Ivrea-Torino-Piacenza la variazione nella tabella del Mit è indicata negativa dell’8,03% quella della Tirreno Tronco A10 e A12 rispettivamente del 3,69% e del 6,3%.