Transizione 5.0 prolungata fino a settembre ma con bonus più bassi. Che cosa si prevede in Manovra?

Transizione 5.0 prolungata fino a settembre ma con bonus più bassi. Che cosa si prevede in Manovra?

Il piano Transizione 5.0 è stato prolungato fino a settembre 2028, ma in forma ridimensionata Tra e novità, l’inserimento direttamente in Manovra del nuovo elenco di beni strumentali acquistabili con l’agevolazione. Praticamente si tratta di un aggiornamento dei vecchi allegati A e B della Manovra 2017, che lanciò il piano Industria 4.0. Tra beni materiali e immateriali, restano comunque esclusi personal computer, notebook, tablet, stampanti, scanner e periferiche di ufficio, come spiega Il Sole24Ore.

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I dettagli sui bonus

Depennata la supermaggiorazione che era stata prevista per investimenti finalizzati alla transizione ecologica. E di conseguenza, la maggiorazione del costo d’acquisto dei beni strumentali, ai fini delle imposte sui redditi, sarà per qualsiasi tipo di spesa del 180% fino a 2,5 milioni di euro, del 100% oltre 2,5 milioni e fino a 10 e del 50% oltre 10 milioni e fino a 50 milioni di euro. Stop alle supermaggiorazioni che, per investimenti green, sarebbero state rispettivamente del 220%, del 140% e del 90%. L’emendamento contiene anche la clausola che limita la platea dei beni che si possono acquistare con l’iperammortamento a quelli prodotti nell’Ue o in uno stato dell’accordo sullo spazio economico europeo.

Quanto all’entrata in vigore dell’agevolazione, sarà inevitabilmente posticipata rispetto al 1° gennaio 2026 perché ci sarà comunque bisogno di un decreto attuativo. Nonostante le attese della vigilia, infatti, l’emendamento non cancella la previsione di un decreto del ministero delle Imprese e del made in Italy, di concerto con quello l’Economia, da adottare entro 30 giorni dall’entrata in vigore della legge, con cui dovranno essere definite la procedura di accesso al beneficio e le modalità di trasmissione delle comunicazioni e delle certificazioni. A ogni modo, l’eliminazione della supermaggiorazione per gli investimenti green fa cadere l’ipotesi di ricorrere ad autocertificazioni sul conseguimento dei risparmi energetici, che non sono più un requisito per ottenere il beneficio. Una situazione che non appare ancora chiara, anche perché nel frattempo non sono stati comunicati dati su quante imprese hanno esercitato l’opzione tra i due differenti crediti d’imposta.