La cifra è notevole: 55 miliardi di dollari per acquisire Electronic Arts, tra le software house a stelle e strisce più famose a livello globale e proprietaria di IP del calibro di Battlefield. A guidare l’operazione ci sono il PIF dell’Arabia Saudita, il Public Investment Fund che ha già diverse partecipazioni nel gaming, Silver Lake e Affinity Partners, società di Jared Kushner, il genero del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Negli accordi stabiliti tra le parti EA verrà delistata e dunque diventerà una società privata, non più quotata in Borsa.

Cosa sappiamo sui piani su EA di PIF e Kushner?
I piani futuri, una volta completata l’operazione su Electronic Arts (non prima del 2027 secondo le stime), suggeriscono già uno scenario non roseo per quanto riguarda gli sviluppatori e i dipendenti in generale. Secondo quanto riportato dal Financial Times, infatti, la nuova proprietà di Electronic Arts mirerà anzitutto a tagliare i costi operativi e a sfruttare al massimo l’AI.
Ciò comporterebbe uno scenario già noto per l’industria dei videogiochi. Licenziamenti di massa. Come per le Big Tech il post pandemia ha registrato in molte società del settore gaming vari round di layoff. Per quanto ne sappiamo la riduzione del personale potrebbe riguardare anche altre divisioni. EA ha già tagliato il 5% del personale nel 2024.

Le mani del PIF sui videogiochi
Come scrivevamo su StartupItalia il fondo sovrano di Riad è uno degli strumenti del soft power per entrare in industrie planetarie con consistenti capitali. Il PIF aveva già una quota in EA e in passato ha acquisito la statunitense Scopely per quasi 5 miliardi; Savvy Gaming Group, di proprietà sempre di PIF, ha quote di Capcom e di altre società esport.