Ancora una volta le disposizioni dell’inquilino della Casa Bianca vengono congelate dai giudici, riaccendendo lo scontro tra politica e giustizia. La giudice Patti Saris della Corte Distrettuale degli Stati Uniti per il Distretto del Massachusetts ha annullato l’ordine esecutivo di Trump del 20 gennaio che bloccava i progetti di energia eolica, dichiarandolo illegale.
Leggi anche: Orsted, perché sta tirando una bruttissima aria per le pale eoliche danesi. Nuovo scivolone in Borsa
Le pale eoliche riprenderanno a girare?
Una vittoria per il Procuratore Generale di New York Letitia James, che ha guidato l’opposizione al testo assieme ad altri colleghi di 16 Stati (Arizona, California, Colorado, Connecticut, Delaware, Illinois, Maine, Maryland, Massachusetts, Michigan, Minnesota, New Jersey, New Mexico, New York, Oregon, Rhode Island, Stato di Washington e Washington D.C.) chiedendo che l’ordine “Day One” di Trump, che ha sospeso le licenze e le autorizzazioni per i progetti di energia eolica, fosse privato di ogni effetto giuridico. James si è detta grata che la Corte sia intervenuta «per bloccare la crociata sconsiderata e illegale dell’amministrazione contro l’energia pulita».
La coalizione contro Trump
Secondo i procuratori di 17 Stati il presidente USA non avrebbe l’autorità di bloccare il rilascio dei permessi per i progetti. La sua intromissione della materia avrebbe messo a repentaglio il mix energetico, la salute pubblica, gli obiettivi climatici e pure le economie di diversi Stati: «Il Massachusetts ha investito centinaia di milioni di dollari nell’eolico offshore e oggi siamo riusciti a proteggere con successo quegli importanti investimenti dall’ordine illegittimo dell’amministrazione Trump», ha dichiarato il Procuratore Generale del Massachusetts, Andrea Joy Campbell in una nota.
Perché la Casa Bianca è contraria all’eolico
Trump si era mosso sostenendo che l’eolico, attualmente la principale fonte di energia rinnovabile degli Stati Uniti, fornendo circa il 10% dell’elettricità generata nel Paese (American Clean Power Association) avesse ricevuto un trattamento ingiusto e preferenziale durante l’amministrazione Biden, mentre il resto del settore energetico sarebbe stato stato ostacolato da normative onerose. Difficilmente la Casa Bianca lascerà perdere la materia, di primario interesse visti gli interessi economici in gioco.